Che notte

Ok, una cosa che non molti sanno: ho una piccola grande passione per alcune delle vecchie canzoni di Fred Buscaglione. Dico “alcune” perché non ho mai cercato a fondo, accontentandomi di quelle cinque o sei che mi è capitato di aver sotto mano.
Eppure adoro ascoltarle, mi divertono, mi strappano un sorriso, mi fanno vivere un film in due minuti.

Ecco, quello che adoro di certe canzoni è la loro capacità di raccontare una storia, di trasmettere immagini attraverso note e parole: non tutte ci riescono; certo, la musica nasce per trasmettere emozioni e non necessariamente queste sono visive, anzi: ma quando capita che qualche pezzo riesca a creare un film con un mezzo non nato per tale scopo, io mi faccio conquistare.

Capitava (ne scrissi non so quanti anni fa) con alcune vecchie canzoni di Ligabue (Bambolina e barracuda o I duri hanno due cuori, per fare un paio di esempi), capita altrettanto con queste di Buscaglione.

Certo, Eri piccola la conoscono tutti, ma in realtà è una di quelle che mi divertono meno. Sono pezzi come Teresa non sparare (che mi diverte ogni volta come fossi scemo), Che bambola (apparentemente maschilista, ma in fondo forse più femminista di molti pezzi dell’epoca… ricordiamoci che il protagonista viene steso da un pugno della bambola) e, soprattutto, Che notte! ad attirare il mio guilty pleasure.

Basta ascoltarle e ci si trova catapultati in un film di gangster, con nomi altisonanti, nebbia, scazzottate e un duro che, come sempre, ha il cuore tenero.

In Che notte!, che oggi finisce in radioblog, abbiamo il protagonista che ha un appuntamento galante con la donna di un boss e, per non farsi mancare nulla, è ricercato dalla polizia: ma “se c’è zucchero da far” il buon Fred non si tira indietro e finisce in una scazzottata epica; peccato che sarà poi la bella di turno a mandarlo al tappeto.

Io spero che vi faccia sorridere un po’.

Buon ascolto

Che notte, che notte quella notte!
Se ci penso mi sento le ossa rotte:
beh, M’aspetta quella bionda che fa il pieno al Roxy Bar,
l’amichetta tutta curve del capoccia Billy Carr.

Che nebbia, che nebbia quella notte!
Me le semino, tre auto poliziotte.
Ma per un appuntamento, se c’è zucchero da far,
quando esiste l’argomento lo sapete so rischiar.

Ci vado, la vedo, è lei,
ma dalla nebbia ne spuntano altri sei:
Buck la Pasta, Jack Bidone coi fratelli Bolivar
mentre, sotto ad un lampione,
se la spassa Billy Carr.

Che notte, Che botte quella notte!
Mi ricordo di sei mascelle rotte:
ho un sinistro da un quintale,
ed il destro, vi dirò,
solo un altro ce l’ ha eguale
ma l’ ho messo Kappa O.

Li stendo, li conto, son sei,
poi li riconto perché non si sa mai.
Ed intanto quella matta s’avvicina e sai che fa?
Mi sistema la cravatta
mormorandomi:”Si va?”.

Che baci, che baci quella notte!
Sono un duro, ma facile alle cotte,
mi son preso un imbarcata
per la bionda platinée,
pensa un po’ che in un’annata
m’ ha ridotto sul pavée.

Che nebbia, che botte, che baci,
che cotte, ragazzi!
Che notte quella notte!

 

Aries

Finché potrò continuerò ad osservare. Finché osserverò continuerò ad imparare. Finché imparerò continuerò a crescere. Finché crescerò continuerò a vivere.

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2 risposte

  1. giuseppe ha detto:

    mmm fred buscaglione chiedi???
    ne abbiamo!!!! ricordami di farti un disco la prossima volta (ho un 100naio di canzoni sue)

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