Viale dei ricordi

E anche stasera sono finito a camminare.
Dopo i 14km di due giorni fa, stasera ho replicato in forma un po’ ridotta ma comunque non indifferente.
Complici l’aver trascorso la giornata in casa a causa della pioggia e l’aver mangiato un po’ troppo (ma delizioso) pane, verso le nove ho preso e mi sono incamminato.

Corso Buenos Aires, Corso Venezia, Piazza Duomo, Via Torino, Corso di Porta Ticinese, la Darsena, il Naviglio.

Musica nelle orecchie e polmoni aperti.

Perché potete lamentarvi quanto volete della pioggia di questi giorni (e mi lamento anch’io), ma quando finisce al termine di un pomeriggio di giugno e l’aria non si riscalda del tutto ma comunque è piacevole, quando la brezza rimasta nell’aria non fa percepire l’umidità e trasporta con sé il profumo dei gelsomini, beh, no, non c’è di che lamentarsi.

C’è di che respirare e godere con ogni senso possibile.

C’è da camminare godendosi ogni passo.

Quando mi capitano serata come queste, poi, il ricordo torna alla mia adolescenza a Cesenatico.
Le passeggiate serali da solo o con gli amici. magari fino a raggiungere il porto canale oppure prima di andare a passare la serata in spiaggia a cazzeggiare, fare giochi più o meno scemi (oddio… il gioco della verità… il gioco del postino… madonna quanti ricordi) oppure a mangiare biscotti e bere bibite.

Quando camminavo lungo Viale Carducci e c’erano gli odori estivi dei negozi che vendevano creme solari, dei miei coetanei vestiti per andare in qualche locale, degli alberi dei viali vicini.

E così i ricordi si allargano, il momento del ritorno dalla spiaggia, il vestirsi per la serata, cenare in albergo, uscire, darsi appuntamento con gli altri.
Nessun pensiero se non quello che avremmo fatto quella sera, con addirittura il diritto di annoiarci (capitava, qualche volta, quando si facevano quattro settimane di mare… quattro settimane, incredibile pensarci ora).

Ecco, a volte quei momenti mi mancano.

Non perché fossero chissà quali vacanze, assolutamente: impossibile confrontare quegli anni coi viaggio che ho avuto la fortuna di fare negli ultimi 12 anni e quelli che spero di poter fare in futuro.
No, era la spensieratezza, il respirare quei profumi, il camminare senza pensieri, il ridere di enormi cazzate, il fare cazzate non altrettanto enormi ma comunque gradevoli.

E se pensiamo che in quegli anni il mio successo col sesso opposto non avrebbe potuto essere più basso, dire che mi mancano alcune cose di quel periodo è un’affermazione più che notevole.

Che poi, probabilmente, oggi quattro settimane in quel modo probabilmente mi romperebbero le scatole, ma sì, c’è una componente di quei giorni, di quei tempi, che devo recuperare.

Intanto vado a recuperare dei biscotti da mangiare in spiaggia, vi va?

 

Aries

Finché potrò continuerò ad osservare. Finché osserverò continuerò ad imparare. Finché imparerò continuerò a crescere. Finché crescerò continuerò a vivere.

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