E poi domenica

E sì, ti inventi qualcosa.

Sono le 11, c’è il sole, fa caldo. Torna il desiderio di ieri.

Lago.

Quale?

Como. Maggiore. Orta…

Orta.

Orta sia.

Macchina.

Lenti da sole.

Musica.

Qualche imbecille per strada, ma poche cose.

Il parcheggio che ben conosci.

Quella discesa a piedi non proprio piacevole, ma sopportabile.

E poi stradine, viottolo, ognuno con uno scorcio sul lago.

Angoli, colori, profumi, foto.

Camminare, guardare, musica nelle orecchie. occhi spalancati, nuvole che non preoccupano, scorci mai visti prima.

Passaggi coperti, un adesivo con una poesia che esorta a usare un aspirapolvere per masturbarsi (sic!), salite, discese, pontili.

Una foto panoramica.

Foto, foto, ancora foto.

Un pezzo di pizza.

Passerotti come compagni di pranzo.

Un motoscafo. Due cani sullo stesso, nessuna lotta.

Un’isola, un monastero, tanti, troppi pellegrini o giù di lì.

La via del silenzio e le campane che lo infrangono.

Gente che urla, perché il silenzio non lo si conosce più.

Nuovo motoscafo.

Tornare.

Passeggiare, ancora.

Scorci, giardini, acqua in fondo a uno, due, dieci viottoli.

Un gelato.

Una salita.

Di nuovo in macchina.

Di nuovo musica.

Casa.

Doccia.

Stanchezza.

Il viso accaldato dal sole preso.

Divano.

Un sorriso.

Così.

Aries

Finché potrò continuerò ad osservare. Finché osserverò continuerò ad imparare. Finché imparerò continuerò a crescere. Finché crescerò continuerò a vivere.

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4 risposte

  1. ziacris1 ha detto:

    È una bella domenica e le foto che hai condiviso sono parimenti belle, bravo!

  2. Monica ha detto:

    Le tue bellissime foto mi hanno fatto ricordare quando sia bello il mio paese. Infinita ispirazione.

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