309. Fill-in

Ormai capita raramente, ma una volta era, nei fumetti, pratica comunque quella dei fill-in.

Si trattava di episodi riempitivi, totalmente estranei alle storie raccontate in quel periodo (fuori continuity, per chi se ne intede) e che venivano recuperati quando, per un motivo o per l'altro, non era possibile pubblicare la storia necessaria per quel mese.

Magari il disegnatore era stato più lento del previsto, o lo sceneggiatore non aveva prodotto la sceneggiatura per tempo, oppure c'era stato un cambio di team creativo che non aveva permesso la produzione in tempo necessario.

Erano storie il 99% delle volte pessime e perdibili e ricordo ancora quando, ormai nella preistoria del ritorno della Marvel in Italia a fine anni '80, i lettori si dividessero sul volere che in Italia fossero saltati oppure pubblicati interamente.

Ecco, a volte penso che questo blog avrebbe bisogno di qualche fill-in.

Di uno o più post pronti, messi lì, assolutamente fuori serie ed estemporanei, per riempire gli spazi di quelle sere in cui c'è poco da dire.

O, come stasera, di quelle volte in cui l'umore è talmente basso e così legato a questioni dette e ridette, che sciverci sopra un post sarebbe soltanto spargere sale su ferite che già bruciano abbastanza.

E quindi ci vorrebbe un fill-in.

Un post in cui racconto qualcosa del passato, un sogno, una riflessione non legata a fatti specifici.

Magari non di pessima qualità (spero) come le storie di cui parlavo, ma comunque neanche in continuità con la vita di tutti i giorni.

Certo, questo significa anche che in alcuni giorni dovrei scrivere più post rispetto a quello del giorno stesso, cosa che inizia a rendere la cosa un po' problematica.

Quindi, temo, continuerò a scrivere un po' come viene e voi spero avrete la pazienza di sopportare giornate come queste.

E se non è un fill-in questo…