96. Poche idee ma confuse

Pensieri.

Uno potrebbe dire “ma va? che novità” e il chissenefrega sarebbe la risposta obbligata.

Sono talmente stanco da riuscire ad avere pensieri anche su situazioni ancora non profilatesi, riuscendo a non seguire neanche una virgola del vecchio detto “Se puoi farci qualcosa perché ti preoccupi? Se non puoi farci nulla perché ti preoccupi?”, perché se io faccio le cose le faccio bene.

Il progetto pilota sta procedendo.

Penso anche che stia procedendo bene, dove per bene intendo non solo che sto facendo le cose che avevo promesso nei tempi promessi, ma sto gestendolo meglio di come avrei fatto tempo fa.

Eppure (perché l'eppure era scontato) non so.

Qualche vibrazione non mi convince, ma potrebbero essere sensazioni a pelle o pure e semplice stanchezza.

Formalmente sta procedendo.

Una parte di me, ovviamente, spera che tutto vada per il meglio e che le prospettive collegate si concretizzino.

Sarebbe una svolta importante, utile, non dico indispensabile ma solo perché mi faccio scrupoli.

Eppure, per certi versi, sarebbe tornare a un modo di lavorare che ho mollato due anni fa, un modo di lavorare che non sentivo più mio e che tutt'ora non sento mio.

Il sogno sarebbe ampliare la situazione in cui sono ma, dopo due anni, il trend è quello contrario e anche se mantengo la speranza, la verità è che non posso contarci.

Quindi da una parte spero di sì.

Dall'altra temo il sì.

E in mezzo, spezzato come sempre, ci sono io.

Che poi la mia parte razionale, logica, pragmatica sa benissimo che non c'è confronto.

Ma quella non è la parte sognatrice.

La parte sognatrice in questo momento è in un angolo a tenere il muso.

E quella pragmatica le dice anche “guarda che forse avresti più tempo per scrivere”, ma lei non si fida.

E quindi eccomi qui.

Non so neanche se avrò una scelta da fare, ma penso a quale scelta nel caso sia giusta.

Accettare qualcosa che potrebbe essere (non lo escludo) comunque interessante e stimolante, ma anche portarmi frustrazioni e fastidi se le vibrazioni fossero confermate e, soprattutto, riportarmi a un tipo di routine non più mia oppure rifiutare sapendo che, in questo momento, le alternative non sono certo in quantità. Non per come le vorrei io.

E se poi arrivassero occasioni più consone?

E se poi il peso superasse il vantaggio?

E se poi invece mi trovassi meravigliosamente?

E se….

La verità è che odio, ho sempre odiato e sempre odierò fare scelte di necessità.

“Scendi dal pero” potrebbero dirmi in molti.

E avrebbero ragione.

Però voi non avete idea del panorama che si vede da quel pero.

Aries

Finché potrò continuerò ad osservare. Finché osserverò continuerò ad imparare. Finché imparerò continuerò a crescere. Finché crescerò continuerò a vivere.

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2 risposte

  1. Sage ha detto:

    Come ti capisco. Ogni volta che devo prendere una decisione, anche tra due scelte perfettamente razionali, mi pongo tutta una sfilza di domande ovviamente prive di risposta. Cosa che sai bene dato che l’ultima volta ho stressato anche te 🙂 l’unica è provare, ricordandoti che niente è definitivo. Una via d’uscita c’è sempre, bisogna solo avere il coraggio giusto al momento giusto e quello non manca :*

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