308. Controcorrente
Premetto che non sono mai stato un gran fan di San Valentino, amando in linea di massima non usare questa data per chissà quali momenti romantici, destinati ad altri momenti, senza particolari ricorrenze.
Ciò non toglie che mi è capitato di fare una cena fuori, un regalo, un pensiero, quel che mi “andava” in quella particolare occasione.
Detto questo, sono anni ormai che vedo la gente, a ridosso di San Valentino e per tutto il giorno, scatenarsi prendendo per i fondelli le coppie che lo festeggiano, quelle che si fanno regali, che escono a cena e così via.
Esempio lampante la pagina “io ti maledico”, di solito mediamente divertente, che ha scatenato i suoi lettori nel cercare il maggior numero di cattiverie da fare a chi è in giro a festeggiare San Valentino o, comunque, da fare nel giorno di oggi.
Di nuovo, in questi casi, la mia domanda è semplicemente una: ma perché non vi fate i cazzi vostri?
Cosa diamine vi toglie se una coppia decide di uscire a cena a San Valentino? Se loro sono contenti, cosa diamine vi interessa?
Siete superiori perché voi non festeggiate? Non dubito che di coglionate che vi interessano e su cui rompervi le palle (volendo) ce ne siano a sufficienza, fosse anche il semplice spalare merda su ciò che fanno gli altri (che, per inciso, non vi rende fighi, vi rende rompicoglioni).
Ribadisco: cosa accidenti vi cambia?
“Tanto poi vi lasciate”.
Vi rivelo un segreto: magari no.
Magari quella coppia starà insieme fino alla morte.
Magari saranno contenti di quello che hanno o magari si fanno le corna costantemente appena possono.
Sono.
Fatti.
Loro.
È qualcosa che disturba il vostro rapporto col creato?
Che vi cambierà il modo in cui percepite la vostra realtà?
Ovviamente lo stesso vale per le coppie che guardano con superiorità chi non ha interesse in questa festa o che trovano divertente sfottere chi, invece, non ha una storia: di nuovo, vi fate i cazzi vostri? Festeggiate la vostra ricorrenza e basta. Guardatevi negli occhi, scambiatevi regali, trombate come ricci, fatevi piedino sotto il tavolo, proponete uno scambio di coppia con quelli seduti al tavolo accanto, organizzate un'orgia con cinquanta coppie, ma non rompete le palle agli altri.
Perché, non so se avete notato, ma questo voler guardare in casa altrui è ciò che ci ha portato dove siamo.
Il bullismo nasce perché qualcuno si sente in diritto di dire che altri sono sbagliati.
Così il sessismo, così il razzismo.
Così l'omofobia.
Non abbiamo unioni civili o matrimoni gay perché c'è gente che ritiene giusto solo il proprio modo di concepire una relazione.
Quindi la prossima volta che vi lamentate perché un Bagnasco rompe le palle al parlamento italiano, sappiate che voi, che rompete le palle a chi festeggia (o non festeggia) San Valentino siete della stessa pasta.
Cambiano gli ordini di grandezza, non la sostanza.
Contenti?