118. Di varie amenità

Primo giorno di ferie.

Comprare libri alla Hoepli (e ricordarsi del perché si ami tanto la Hoepli).

Un pezzo di focaccia alle olive come aperitivo.

Pranzare.

Scrivere una scena che, vaffanculo, sono fiero di me e non mi importa anche se sarò il solo ad esserlo.

Un compleanno.

Amici che mancavano da un po’.

Persone mai viste.

Eppure il piacere del cazzeggio puro.

Sparare cazzate per il gusto di farlo.

Ridere come non succedeva da tempo.

Di clienti, bottiglie di birra, pavimenti pelvici, lampadine, prolassi, carote accanto a cadaveri e altre strane amenità.

Farsi guardare storto perché sì, ci stiamo divertendo, problemi?

Fermarsi in autogrill all’una di notte come si faceva tanto tempo fa.

Salutarsi.

Fermarsi solo un attimo per scrivere un post.

Pensare che sì, dai, come inizio di ferie non potevi chiedere di più.

E che sarai fortunato finché avrai persone con cui potrai ridere così.

Di cuore e pancia.

Aries

Finché potrò continuerò ad osservare. Finché osserverò continuerò ad imparare. Finché imparerò continuerò a crescere. Finché crescerò continuerò a vivere.

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