Quando il diavolo ti accarezza

Non sapevo bene cosa aspettarmi accostandomi a questo (per me) primo libro di Luca Tarenzi.
Quando l’avevo comprato sapevo soltanto che Francesco Dimitri ne parlava molto bene (e Dimitri è uno dei pochi autori da cui sono disposto a ricevere consigli) ed ero piuttosto curioso, anche se l’idea di una storia (in parte) d’amore tra un demone e una mortale non è che mi facesse impazzire.
Poi ho avuto modo di conoscere Luca durante l’ultima Lucca e l’ho trovato una persona in gamba e intelligente, facendo ulteriormente salire la mia curiosità.
Il risultato è stato più che onorevole.
Tarenzi scrive bene, davvero bene: la trama scorre che è un piacere, le pagine si divorano, la voglia di vedere come procederà la vicenda viene ben alimentata.
Inoltre il libro si svolge a Milano, nella Milano di oggi, esattamente come il Pan di Dimitri si svolge a Roma (e l’universo è probabilmente lo stesso, ci suggerisce in un paragrafo Tarenzi strizzandoci l’occhio).
I riferimenti alla cultura nerd odierna si sprecano (da Supernatural, che indubbiamente deve aver influito molto, a Dollhouse passando per Doctor Who) e l’insieme di questi ingredienti dà vita a un libro divertente, vivo, classico.
Rispetto al mio unico altro termine di paragone (quel Francesco Dimitri che è non solo ricorrente qui sopra, ma anche amico di Tarenzi) qui abbiamo un po’ meno di spunti innovativi, meno scintille e più luce diffusa (se rendo l’idea), ma il piacere della lettura è innegabile.
L’originalità della trama, per chi è immerso nella suddetta cultura nerd moderna, non è sicuramente il punto più forte del romanzo, ma si fa ben perdonare: il mix tra luoghi reali, personaggi mitici, cultura ebraica, cristiana e araba funziona bene e stuzzica la curiosità del lettore.
La trama, giusto. Una studentessa milanese come tante, Lena, si trova ad assistere a qualcosa di molto più grande di lei e ad intervenire, salvando un demone da morte quasi certa. Si ritroverà catapultata in qualcosa di molto più grande di lei, tra Angeli, Demoni, Djinn e creature magiche e dovrà capire dove veramente riporre la sua fiducia.  I Demoni sono sempre crudeli assassini? Gli Angeli sono sempre dalla parte del bene? Ma esistono davvero un bene assoluto o un male assoluto quando si tratta di creature oltre la nostra comprensione? E se esistono, fino a che punto è lecito smettere di porsi la domanda?
Personalmente avrei fatto a meno della parte più “romantica” della vicenda, ma per fortuna non è così invadente da inficiare il resto.
Riassumendo: è divertente, si legge bene (era un po’ che non mi capitava di leggere a tavola al ristorante durante la pausa pranza da un cliente), stimola curiosità; non è Gaiman, certo, ma nessuno è Gaiman se non Gaiman stesso.
Non è affatto poco per un romanzo di genere e, sicuramente, è sufficiente per me per continuare a esplorare i mondi narrativi del buon Luca.

Aries

Finché potrò continuerò ad osservare. Finché osserverò continuerò ad imparare. Finché imparerò continuerò a crescere. Finché crescerò continuerò a vivere.

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Una risposta

  1. Stefy ha detto:

    Mi hai fatto venir voglia 🙂

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