La vita è un viaggio
Dietro a un titolo che ricorda un film di Frank Capra si cela invece l’ultimo libro di Severgnini, uno dei pochi autori/giornalisti italiani che mi trovi a leggere regolarmente, assieme a Mario Calabresi e pochi altri.
Si tratta, diversamente dal solito, di una raccolta di articoli, sospetto raccolti nel tempo e uniti dal filo logico (a volte un po’ stiracchiato, diciamolo) del viaggio di ognuno di noi attraverso la vita, utilizzando una parola chiave per ogni articolo: Atlante, Brevità, Empatia, Incoraggiamento, Insegnamento, Inseguimento, Irregolarità, Ispirazione, Paternità, Paura, Personalità, Politica, Precisione, Resilienza, Rinuncia, Rispetto, Semplicità, Sensualità, Servizio, Sipario.
Articoli spesso interessanti e sicuramente arricchiti dai soliti spirito di osservazione e capacità di analisi di Severgnini.
Ma (perché era evidente che ci fosse un ma) la struttura rischia di essere una gabbia piuttosto che uno stimolo: raccogliere molti articoli permette di affrontare altrettanti argomenti, ma non aiuta ad approfondirne nessuno, lasciando alla fine il sapore di un qualcosa di quasi “incompiuto”.
Si vorrebbe leggerne di più, in sostanza.
Probabilmente, va detto, si tratta anche di un effetto dovuto alla lettura dei libri precedenti, più omogenei e strutturati: chi si trova a leggere per la prima Severgnini partendo da questo libro probabilmente non rileverà allo stesso modo questo “difetto” e si focalizzerà maggiormente sugli aspetti più positivi.
Un libro carino, in sostanza, con diversi spunti interessanti, ma che mi sento di consigliare di più a chi non ha mai letto l’autore che ai suoi estimatori di lunga data.
PS: per chi fosse semplicemente curioso, è possibile scaricarne una versione “light” (10 pagine) da qui.