Non ora, non qui

Ci sono libri che si affrontano non sapendo bene cosa ci aspetta.
Un autore sconosciuto, una copertina che ha attirato l’attenzione, uno degli autori preferiti della tua compagna, ad esempio.
Poi, complice una sfida di lettura, ci si decide ad affrontarne uno.
Piccolino, modesto, dà l’idea di essere innocuo.
Finché non si inizia a leggerlo.
E le parole, pregne, cariche, arrivano a segno una dopo l’altra.
Un libro di 100 pagine carico come ne avesse mille.
Immagini racchiuse tra una sillaba e l’altra, odori, emozioni, solitudini, rimpianti, ricordi.

Colpi di un pennello fatto di sostantivi, aggettivi e verbi, a formare un quadro di immagini ferme che prendono vita, di ricordi sopiti che tornano alla luce, di un passato che torna ad essere presente, mischiando gli occhi di un bambino alla lucidità di un adulto.

Capire ora ciò che succedeva allora e non poter più tornare indietro per spiegare. Eppure, forse, anche lì sta la salvezza. Nel non detto.

Tutto questo da una foto.

Ma non sono forse le foto una finestra nel nostro passato e quindi in noi stessi, quei noi stessi che eravamo una volta e che ancora è parte di noi, anche solo come fondamenta?

Da leggere. Con calma. Con attenzione.

Aries

Finché potrò continuerò ad osservare. Finché osserverò continuerò ad imparare. Finché imparerò continuerò a crescere. Finché crescerò continuerò a vivere.

2 risposte

  1. wolkerina ha detto:

    Confesso che di lui non ho letto nulla, non so perché, ma ho una certa resistenza ad affrontarlo. se mi capiterà tra le mani però proverò a dargli una possibilità, mi hai incuriosito!

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