L’età sottile
Quando esce il nuovo romanzo di un autore che amo le sensazioni sono contrastanti.
Da una parte c’è l’ovvio entusiasmo di leggere una nuova opera di qualcuno che già ha saputo trasportarmi in un suo mondo, ma dall’altra (soprattutto se l’autore non ha molti romanzi alle sue spalle) c’è il timore che questa volta ti possa deludere per qualche motivo: è uno dei motivi per cui non ho mai avuto il coraggio di leggere nulla di Dan Simmons dopo aver tanto amato la quadrilogia di Hyperion, la paura di essere deluso.
Ecco, queste sono state le emozioni con cui ho affrontato la lettura de “L’età sottile”, quarto romanzo di Francesco Dimitri: il fatto che l’abbia letto in pochi giorni, tornando a divorare pagine come non facevo da tempo, dovrebbe ben spiegare quale delle due sensazioni sia stata soddisfatta.
Dopo un romanzo particolare come “Alice nel paese della vaporità” (da me molto apprezzato, ma che so aver generato giudizi contrastanti), l’autore torna nella Roma di “Pan” e de “La ragazza dei miei sogni“, raccontandoci stavolta il percorso di crescita di un giovane mago sedicenne, Gregorio.
“Ecco qua, un altro Harry Potter” sento già dire qualcuno.
Scordatevelo.
La magia raccontata da Dimitri nasce dalle sue ricerche sull’occultismo e sul neopaganesimo, dai suoi approfondimenti, dal suo background culturale: non è una magia “bella”, non è una magia da sogno, è una magia che fonda le sue radici nei nostri istinti e nella nostra storia.
Ma la magia è, per molti versi, solo una scusa per un romanzo di formazione e crescita che descrive l’adolescenza con maestria, senza supponenza e con pieno rispetto, come quella fase di transizione da ciò che sognavamo di essere e ciò che decideremo di diventare.
Gregorio dovrà conoscere il prezzo del potere, certo, ma dovrà anche venire a patti con un lato oscuro che non immaginava di avere, accettarlo e metterlo al proprio servizio piuttosto che venirne sopraffatto.
Dovrà imparare ad affrontare verità scomode o parziali, menzogne apparenti, realtà dietro le facciate e inconsistenze dietro apparenze solide.
Conoscerà l’amore, l’odio, il dolore, il calore, la paura, la tristezza.
Imparerà forse a perdonare tradimenti e delusioni o, quanto meno, a superarne il dolore.
Imparerà che “l’unica cosa peggiore del non sapere niente è sapere un poco“
Imparerà, soprattutto, a perdonare se stesso.
Come tutti noi, in fondo.
Il tutto condito con citazioni prese a piene mani dalla cultura di qualunque nerd che si rispetti, da Doctor Who a Buffy, passando per Supernatural, senza contare i gustosi riferimenti impliciti agli altri romanzi che dimostrano la volontà di Dimitri di costruire un proprio piccolo ma ben definito universo narrativo.
Piaciuto quindi? Senza ombra di dubbio.
Non so ancora dire se mi sento di porlo ai livelli di Pan: quel romanzo portava con sé anche il sapore della novità sia nell’autore che nell’idea e nell’approccio ad essa; qui le regole sono già definite, in qualche modo si sa cosa aspettarsi e questo toglie il gusto del “totalmente nuovo”.
Rimane “solo” una bella storia, ben raccontata e con bei personaggi.
Direi che potete accontentarvi, no?
PS: una nota di demerito alla Feltrinelli di Corso Buenos Aires, dove hanno ben pensato di esporre questo libro nella sezione per bambini. Ecco, magari informarsi sul contenuto sarebbe utile, prima di fare errori del genere.
Condivido in pieno il parere sul libro, anche io era da parecchio non mi ritrovo così attaccato alle pagine di un libro 🙂
Libro finito ieri. Mi è piaciuto molto e nonostante l’universo sia quello che conoscono i lettori di Dimitri penso che abbia saputo rinnovarsi e scrivere qualcosa di diverso. Non credo di aver mai letto un fantasy così reale….
Nota di demerito anche alla Edison di Livorno, quindi, che ha messo il libro nella sezione bambini. E al mio commento alla cassa che conoscendo l’autore probabilmente era meglio la sezione adulti hanno fatto la faccia storta…..
elisa
Sì, Dimitri ha un’enorme capacità di rendere realistici gli elementi fantastici, come se li potessimo incontrare dietro l’angolo.
Quanto alla disposizione in libreria inizio a chiedermi cosa dicano in Salani…