La durata delle parole
Un paio di tweet letti alcuni giorni fa mi hanno fatto riflettere su un ulteriore aspetto nelle relazioni personali che per me è fondamentale: la durata del valore di ciò che diciamo.
Ho detto più volte quanto conti per me che le parole dette e ricevute siano “reali” e non buttate lì, solo perché suonano bene o perché si vuol fare colpo o perché, peggio ancora, pensiamo che l’altra persona se lo aspetti.
Ho anche detto nei giorni passati che ritengo indispensabile che certe parole vengano ripetute e non si dia per scontato che l’altra persona “lo sappia”.
C’è un’altra faccia della medaglia di cui tenere conto: uno dei motivi per cui è bello e giusto ripetere le nostre parole più importanti è che troppe persone si comportano come se ciò che viene detto avesse la scadenza di un bicchiere di latte lasciato a temperatura ambiente.
Vi è mai capitato? Qualcuno vi dice qualcosa, sia esso un complimento, un desiderio, una volontà, un certo porsi nei vostri confronti e poi il giorno dopo, una settimana dopo agisce in maniera esattamente opposta.
Se poi capita di chiederne il motivo, di dire “ma tu avevi detto così” la risposta è spesso stupita e anche un po’ scocciata e si riassume in un “ah, beh, ma quello era ieri. Oggi le cose sono diverse.”.
Ora. Ovviamente nessuno dice che la gente non abbia diritto (e a volte dovere) di cambiare idea. Ma che almeno ci sia il rispetto per chi ascolta.
Per chi, su quelle parole, si era appoggiato.
Per chi, quelle parole, le aveva ritenute reali.
Si cambia idea? Basta dirlo.
Cambiano i presupposti? Ditelo.
Cambiano i sentimenti? Ditelo.
E se non cambiano le cose ditelo comunque.
In sostanza parlate, esprimetevi, non lasciate sentimenti e vita non detti, perché le persone con cui avrete a che fare giorno per giorno possono vedere la propria giornata svoltata in base a ciò che direte o non direte.
E se siete di quelli che cambiano idea ogni due minuti avvisate, perché vi assicuro che è destabilizzante per chi, invece, dà reale valore a ciò che dice: a me successe anni fa con una persona che per fortuna ho tagliato dalla mia vita e vi assicuro che fa male.
Molto.
Io, di mio, dò per scontato che qualunque cosa io dica rimarrà valida finché non affermerò esplicitamente il contrario.
Però non temete, tanto nel frattempo continuerò a ripeterla allo sfinimento.
E’ verissimo, hai proprio ragione. Mi chiedo perchè, a volte mi spiazzano proprio.
Al punto di chiedermi, ma non starò diventando mica rimbambita io!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
Questo post capita proprio a fagiolo, sempre interessante leggerti.
4p
Mi fa molto piacere 🙂
Grazie!
Sono talmente d’accordo che tempo fa nel mio piccolo blog ho scritto questa riflessione: “Le parole hanno un’anima e devono essere rispettate. Se in partenza già sappiamo di non potervi adeguare un comportamento coerente, è meglio il silenzio.” Mi sembra pertinente.
Complimenti per ciò che scrivi.
Più che pertinente, direi assolutamente perfetto.
Grazie di averlo condiviso e anche dei bei complimenti 🙂
Le parole hanno un peso, vero, verissimo. E’ che molto spesso le parole facciamo fatica a tirarle fuori, se uno dice sempre quello che pensa, espone i propri sentimenti apertamente teme che prima o poi da qualche parte arrivi la fregatura. Stiamo diventando tutti diffidenti e un pò scontrosi, ci si fida poco l’uno dell’altro e anche dire “mi piaci” o “non mi piaci più” può sembrare un esporre troppo il fianco agli altri, e allora si finisce per non dire, per lasciare le cose in sospeso lasciando che sia il tempo e non noi a mettere magari fine ad un rapporto, di qualunque genere si tratti. Però hai ragione è triste, tristissimo.
Triste e sbagliato. Doloroso. Amaro.
Però ognuno di noi ha in mano le carte per poter cambiare le cose, ci vuole solo buona volontà, … e fiducia al posto della diffidenza… sono daccordo con te anche quando le cose da dire possono sembrare brutte ma si può fare, anzi, si deve fare
Assolutamente d’accordo.
mi fanno male tutti i muscoli, compresi quelli che non pensavo di avere… quindi ho talmente tante cose da dire che preferisco dirtele senza dover digitare su una tastiera…
Ti lascio solo un brevissimo commento: più che quelli che cambiano idea trovo che debbano essere trucidate tutte quelle persone che, per malizia o ignoranza, non danno il giusto peso alle parole che usano. Le parole sono macigni. Nel bene e nel male. Vanno usate con criterio e la loro scelta non deve essere casuale o a sproposito.
Su questo hai il mio totale appoggio e infatti ne ho già parlato diverse volte.