A te

A te, che instilli perle di saggezza e ti fai ridere dietro per la tua idiozia
A te, che vivi di invidia e di superficialità, convinto che bastino per essere uomini
A te, che soffochi l’essenza di chi dici di amare
A te, che chiedi “come stai”, ma solo per interrompere e svuotarti dei cazzi tuoi
A te, che assorbi ciò che puoi come una sanguisuga e poi continui la tua vita come niente fosse
A te, che prometti sapendo che non manterrai
A te auguro solo di imparare. Prima che sia troppo tardi. O, in alternativa, di ricevere tutto ciò che hai dato.

A te, che stai scoprendo che ciò che ti faceva più paura è anche la tua parte più preziosa
A te, che non hai mai saputo essere né monte né mare ed ora stai scoprendo di essere una splendida spiaggia tortuosa
A te, che ti senti affogare nel dolore e ti chiedi che giustizia ci sia nel doverlo sopportare
A te, che stai imparando a sentire, invece che a vedere, e la cosa ti spaventa ed elettrizza
A te, che hai sempre avuto sete ed ora stai scoprendo che era di vita
A te dedico un abbraccio. Ce la farai. E ne sarà valsa la pena.

A te, che hai saputo esserci quando c’era bisogno,
A te, che non ti sei mai nascosto dietro un “capirai”
A te, che quando c’è bisogno sai mandare a fare in culo e nel momento successivo allungare la mano
A te, che l’unico motivo per cui potrai mai mentire ad un amico sarà perché la verità lo affosserebbe
A te, che quando hai scoperto una menzogna hai voluto capire perché ti è stata detta
A te, che prometti solo quando sai di poter mantenere
A te, che non ci sei più fisicamente, ma che non esci mai dal cuore di chi ti ha amato
A te arrivi il mio grazie. Ne vale la pena anche per merito tuo.

Ed infine a te, che vieni e mi leggi, che ritieni le mie parole meritino il tuo tempo, che ti soffermi a capire chi c’è dietro ognuno di questi paragrafi.
Anche a te dico grazie.

Grazie dell’onore.

Grazie del tuo tempo.

Grazie.