Prugne di Terrannova
Erano lì, quasi nascoste, in piccoli cestini su un bancone di Eataly a Torino.
“Prugne di Terranova” diceva il cartello, ma per me erano e rimango le “prugnette calabresi” che tanto ho mangiato e divorato negli anni, dall”albero di mio padre.
Erano lì, quelle prugne che d”ora in poi potranno essere comprate per caso, che non potrò mai più mangiare da quell”albero, che non potrò più assaggiare appena colte, magari ancora un po” acerbe.
Erano lì, in cestelli perfettini che ho comunque comprato, invece di essere in cassette di cartone raccattate un po” ovunque, magari riciclate più e più volte.
Erano lì ed avevo voglia di dire a tutti i presenti che io le conoscevo bene, che io ne avevo (no, ne avevo avuto) un albero, che dovevano assaggiarle, che non potevano perdersele, che mio padre ci aveva fatto pure la marmellata.
Erano lì ed io, vedendole, non ho potuto fermare il magone.
:-*
quando i saporti riappaiono, sono molto violenti, pensavi di averli dimenticati, invece sono ancora lì prepotenti, con il loro carico da 11
già sai
un abbraccio
BEN
@ziacris: già….
@Ben: sì, lo so. Grazie 🙂
magone…
Quando si versa una lacrima si sente in bocca il sapore del sale. Ma basta prenderla sul dito e metterla in controluce per vedere l'arcobaleno.
SoleLuna
@wide: già :/
@SoleLuna: 🙂 grazie cara 🙂