Chiodi di garofano
Quando la casa dove mio padre ha vissuto gli ultimi 14/15 anni era “solo” la nostra casa di campagna, quella dei week-end e delle vacanze estive, c’erano alcune tradizioni o, comunque, abitudini che segnavano in modo gradevole e preciso le trasferte da o verso il nostro rifugio.
C”era la focaccia pugliese presa in un panificio a Cormano.
C”era il caseificio piemontese, coi suoi odori ben decisi.
C”era il posto dove comprare il riso buono.
E poi c’era un posticino particolare, subito vicino all”uscita dell”autostrada di Arluno, dove vendevano esclusivamente prodotti calabresi, quei prodotti che negli anni avevo imparato a conoscere grazie ai miei.
Mi ricordo l”ingresso in questa bottega, i profumi di salumi e formaggi, il caffé Guglielmo sugli scaffali, il porcellino di scamorza con gli occhi fatti di chiodi di garofano, le marmellate artigianali e le salse con le etichette scritte a mano.
Era come entrare nel mondo da cui veniva mio padre, un mondo che ho toccato poche volte nella mia vita.
Oggi, un po” per curiosità , un po” perché ci pensavamo da tempo, un po” perché avevo bisogno di un po” del mio passato nel giorno in cui abbiamo messo in vendita la casa di mio padre, abbiamo provato a cercare quel negozio.
L”uscita autostradale di Arluno è cambiata parecchio negli ultimi anni, per cui stavo per non raccapezzarmi più ma alla fine l”abbiamo trovato.
Sempre lì, su quell”angolo di strada, con un enorme cartello che mostra la calabria e le tante auto parcheggiate fuori.
Il negozio non è quasi cambiato: giusto un gazebo all”ingresso per proporre più prodotti, tipo le meravigliose arance che avevano oggi.
Siamo entrati e sono stato investito dagli stessi odori, colori, immagini, sapori.
Non era cambiato quasi nulla: una parte di me era di nuovo il bambino di allora, rapito da tanto ben di dio.
Certo, hanno aggiunto qualche prodotto (soprattutto siciliano), ma la sostanza non era cambiata ed una parte di me ha sentito vibrare quei ricordi lontani.
Siamo usciti saturi in tutti i sensi poco dopo: una cassetta di arance, una forma di pane di grano duro, una mezza provola silana.
Ed un maialino di scamorza con gli occhi di chiodi di garofano, ovvio.
E’ stata una giornata dolce, allora.
Con una punta amara forse, e con un pizzico di nostalgia sicuramente.
Ma dolce.
Kiss
_L*_
Sì, probabilmente sì
"Ed un maialino di scamorza con gli occhi di chiodi di garofano, ovvio".
.. mai deludere il bambino che è in noi 🙂
abbraccio
che bella la nostalgia delle cose che ci ricordano un passato sereno!
bello!
@Ladydoor: senza dubbio… quando poi è pure buongustaio… 😉
@Annika: già 🙂
@Wide: grazie 🙂
@LadyDoor: soprattutto perchè sappiamo che è "un piccolo, adorabile bastardo" (cit.) ,e non vogliamo che si vendichi…
🙂