Nostri amici da Frolix-8

Tra i tanti veri e propri capolavori scritti da Dick questo “Frolix-8″ è quasi un fratello minore un po” sfortunato, tanto che il genitore stesso l”ha poi messo da parte, considerandolo “non ben riuscito”.

Effettivamente l”impressione che si ha leggendolo è quella di un libro che non decolla del tutto, che parte con ottime idee e spunti (già  sfruttati prima e dopo dall”autore) ma che non li fa esplodere come solo Dick sa fare.

Abbiamo uno stato di polizia, una società  divisa tra Uomini Vecchi, Insoliti e Nuovi, dove i primi sono ormai il passato guardato con compassione dalle due nuove razze: sono gli Insoliti ed i Nuovi a guidare il mondo, un Insolito telepate è a capo del governo, oltre ad essere una delle macchiette più grottesche immaginate dall”autore.

In questa distopia un solo uomo ha avuto il coraggio, dieci anni prima, di partire per una ricerca disperata nello spazio, nella speranza di incontrare una razza aliena che potesse aiutarlo a salvare i Vecchi Uomini: il romanzo si svolge proprio nei giorni del ritorno di quest”uomo, Thors Provoni, e del suo imprevedibile nuovo amico e si concentra su un uomo comune, una ragazza “selvatica”, il suddetto capo del governo e pochi altri personaggi; come reagiranno al ritorno di Provoni? Sperando, impazzendo, lottando, arrendendosi? E come sarà  il nuovo mondo che verrà  creato?

Come dicevo è sicuramente un romanzo minore, ma gli spunti ed i personaggi creati da Dick sono ben lungi dall”essere banali o scontati: l”amaro che rimane in bocca nasce più dal mancato approfondimento di molti di questi aspetti.

Comunque, sia chiaro, rimane un libro ben gradevole e leggibile, è solo che Dick mi ha abituato troppo bene.