Spiacevoli accumuli

Chi passa di qua con un po’ di frequenza penso che abbia capito che, personalmente, tendo a sdrammatizzare molte situazioni che mi capita di incontrare ma anche che, nonostante questo desiderio di prendere la vita nel modo migliore, ci sono cose su cui non posso e, onestamente, non voglio soprassedere; una di queste, e già l’ho scritto più volte, è la mancanza di rispetto, in qualunque forma essa si presenti.

Il problema è che, mentre in altri momenti sono in grado di controllare più o meno le mie reazioni a certi odiosi modi di fare, ci sono periodi come questo in cui vado in accumulo: vedere la falsità nascosta dietro la facciata di perbenismo e buonismo mostrata da certa gentaglia, un insulto a chi certi sentimenti recitati li vive sul serio, avere contatti con gente che riesce a vedere solo il proprio orticello senza badare minimamente alle esigenze altrui, trovarsi con clienti che superano troppo spesso la soglia che separa la legittima richiesta dalla pretesa importuna e fuori luogo… ognuno di questi ingredienti sta contribuendo a saturarmi e ad avvicinare un momento che conosco fin troppo bene: quello in cui mi gireranno veramente le palle e qualcuno comincerà a pagare per tutti, con gli altri a seguire.

L’altro giorno un cliente minore si è preso qualche velato accenno in mail, stamattina un altro cliente ha cominciato a passare il segno ed ha rischiato la fanculizzazione: chi sarà il prossimo? Si accettano scommesse.