Muso duro

A volte sembra proprio che ci voglia il muso duro per far sì che la gente la pianti di pretendere ed impari a chiedere.

Oggi un cliente di quelli minori, che mi porta sì e no 300 euro in un anno, ha ben pensato di lamentarsi perché gli ho detto che non sapevo se riuscivo ad uscire (per una cretinata) in settimana, considerando che si trova dall’altra parte della città  e che io sto lavorando anche i week-end per quante cose ho da fare.

Ora, se io dico ad un cliente che non riesco ad uscire a breve vorrei sapere per quale cavolo di motivo questo debba insistere come se io non volessi e preferissi stare a casa a grattarmi le palle.

Se dico “non riesco” vuol dire “non riesco”, non “non ho voglia, ma se insisti cambio idea”, porca zozza!

Bene, questo tizio che mi dà  così tanto da mangiare voleva avere garanzia di interventi più celeri perché così, testuali parole, “il servizio non gli andava bene”.

La mia risposta è stata immediata: gli ho chiesto le coordinate bancarie per mandargli indietro i soldi che ha pagato ed emettergli nota di credito.

Risultato? Che, dopo due scambi di mail, ha detto “no, va beh, ma io mi trovo bene, non voglio cambiare. Ti aspetto quando puoi.”

Che cambiamento repentino, vero?

Potrei prenderci gusto a fare lo stronzo…