Lucky

Di Lucky penso di aver già  scritto qualche altra volta su questo blog.

Lucky è arrivato tanti anni fa come compagnia per Lupo: era il 1993 ed era un cucciolo pieno di vita e casinaro.

Lupo morì due anni dopo e Lucky rimase con noi, affiancato per tanti anni da una compagna con la quale fece diverse cucciolate: Zenda, l’ho scritto qui, è morta alcuni mesi fa lasciandolo di nuovo solo.

La scorsa settimana, andati da mio padre per altri motivi, abbiamo approfittato per fare una bella passeggiata ed abbiamo deciso di fare contento Lucky portandolo con noi: un inutile guinzaglio, dato che ormai non è praticamente più capace di tirare, e ci siamo incamminati.

Era bello essere noi tre insieme, con Sweetie che portava per la prima volta un cane al guinzaglio e Lucky che usciva dal suo territorio per la prima volta chissà  da quanto tempo… eppure la passeggiata è durata poco più di 10 minuti; semplicemente il mio caro bestione non ce la faceva: iniziava a strisciare le zampe, si fermava ogni due passi, era evidente che quella passeggiata, per quanto la desiderasse, era ormai una tortura e così siamo tornati indietro; non che lui ne fosse contento, tutt’altro: quando gli ho detto “dai, torniamo a casa” si è piantato fermo e non voleva muoversi: poco importava che le zampe cedessero, poco importava che il cuore battesse a mille e la lingua cercasse acqua ovunque, semplicemente gli piaceva essere lì con noi e non voleva tornare.

Mi è venuto il magone.

Il magone perché ho pensato a quanto poco l’ho potuto vivere in questi ultimi anni ed a quanto, probabilmente, l’avrebbe voluto.

Il magone perché so che quindici anni per un qualsiasi cane (e soprattutto per un Pastore Tedesco) sono tantissimi e nessuno è eterno.

Il magone perché me lo sono ricordato quindici anni fa su quella stessa strada, quando cercava di stare dietro a Lupo ed appena si stancava si svaccava per terra per farsi portare in spalla da me.

Il magone perché mi sono reso conto che lui è ormai l’unico legame rimasto con il me stesso di allora, con quella vita e con quella persona tanto diverse ormai sparite nei meandri della memoria.

Eppure Lucky è sempre lui: ha il muso grigio invece che nero, il pelo opaco e le zampe doloranti, ma ha sempre quegli occhi da casinaro e quella voglia di essere apprezzato dal suo padrone; gli stessi occhi che aveva quando scoprì come scavalcare la sua rete, la stessa voglia che aveva quando cercava di attirare l’attenzione di Lupo.

Lucky è sempre lui: può avere quindici anni, ma una parte di me lo ricorderà  sempre come questo cucciolo che scopriva per la prima volta il bagno.

Ti voglio bene, Lucky.

Forse non te l’ho fatto capire abbastanza.

Scusami.

Aries

Finché potrò continuerò ad osservare. Finché osserverò continuerò ad imparare. Finché imparerò continuerò a crescere. Finché crescerò continuerò a vivere.

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11 risposte

  1. ventonellanotte ha detto:

    Bellissimo il tuo Lucky!!

    Le belle parole del tuo post mi ricordano un libro che ho letto la scorsa estate (“Marley & Me”), che mi ha strappato sorrisi e lacrime.

    Secondo me Lucky lo sa, sa tutto!

    ciao 🙂

  2. pollon74 ha detto:

    Capisco cosa provi, a volte ho gli stessi rimorsi con Stella, la cagnolina con cui ho vissuto qualche anno prima di lasciare la casa dei miei: la portavo sempre a fare lunghe passeggiate, e ogni volta era una festa. Ora la vedo raramente, e non le dedico il tempo che lei vorrebbe. L’anno scorso quando è stata male, e ho dovuto portarla spesso dal veterinario, era così felice di uscire che non le importava quasi di stare male 🙂

    Vabbè, c’è sempre mia mamma, sono molto attaccate, e lei è cmq una cagnolina serena 🙂

    E sicuramente anche il tuo bellissimo Lucky lo è. Non sentirti in colpa, dai!

  3. siana ha detto:

    il magone l’hai fatto venire anche a me nel leggerti. i nostri amici a 4 zampe si fanno voler bene in una maniera eccezionale.

  4. Hibernia ha detto:

    Riesci sempre a commuovermi tu, vero?

  5. alidipanna ha detto:

    Ma porcazozza, quando fai ‘ste cose non puoi scriverci sopra una postilla in cui mi avverti di non leggere?? Tipo “Ali, TU che hai il cuore peloso NON devi leggere” e io mi evito i pianti..PUOI FARLO?? Mannaggiate…

  6. Megarahwitch ha detto:

    è una delle poche ragioni per cui non si dovrebbe mai avere un animale domestico.

    ti ci affezioni tanto che, quando arriva alla fine della sua vita, è come se morisse anch una parte di te stesso.

  7. utente anonimo ha detto:

    Hai scritto un pensiero molto commovente. Ho provato anch’io emozioni molto simili quando è morto il mio Miles … si pensa che i nostri amici animali siano eterni e non si mette in conto che invece non è così. L’unica è pensare che sia assolutamente umano “non” godersi quello che abbiamo. E’ una triste legge di natura!

  8. Aries ha detto:

    @Ventonellanotte: ho letto quel libro, è splendido 🙂 Speriamo tu abbia ragione 🙂

    @Pollon: grazie, vedo che hai capito alla perfezione :)))

    @siana: assolutamente sì

    @Hibernia: 🙂

    @Ali: vuoi che inventi un tag apposta? 🙂

    @Megarah: vero… ma non potrei mai rinunciare alla loro compagnia, così come sono convinto neanche tu 🙂

    @Andargas: in realtà  ho avuto tanti animali che so bene come funziona… il problema è sentire che avrei potuto dargli ancora di più e sapere che non gli rimane tanto…

  9. JoeNix ha detto:

    à‰ sempre bello vedere l’affetto che ci può essere tra uomo e animale. Ed è sempre strano pensare come loro ci danno tutto quello che hanno e noi gli diamo poco. Eppure quel poco per loro è immenso se viene fatto con amore. E credo che Lucky sappia che è circondato da persone che lo amano.

  10. Aries ha detto:

    @Nix: quanto hai ragione! Grazie 🙂

  11. quieteblu ha detto:

    :°) così il magone è venuto a me!

    E non scusarti con Lucky, sono certa che non lo vorrebbe.

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