I pericoli dell’attesa…

Ospedale.
Sala d’attesa.
Cerco di far passare un po’ di tempo dividendomi tra un numero di focus giochi e qualcosa da leggere quando due coppie di una certa età, a breve distanza l’una dall’altra, vengono ad accomodarsi aspettando evidentemente il ricovero di uno dei componenti (in entrambi i casi l’uomo, sa il cavolo perché).
Mentre i futuri ricoverati, col passare dei minuti, risultano sempre più tesi una delle due compagne pensa bene di attaccare bottone con l’altra facendo una domanda assolutamente discreta:
 
– E voi? Voi perché siete qua? Eh?
 
Ora, se io fossi al posto dell’"interrogata" risponderei il meno possibile cercando di far capire all’arzilla curiosa che sarebbe cosa buona e giusta farsi i fatti suoi… invece la scena prosegue all’incirca con questo botta e risposta:
 
– Oh, guardi, niente di che… lui ha alcuni dolori alla schiena e quindi…

– Signora mia non me ne parli, ogni mattina mi sembra di non potermi più alzare dal letto per quanto male sento. E’ vero, caro? Io lo dico sempre a mio marito che se avesse metà dei dolori che ho io non farebbe altro che lamentarsi, ma d’altronde sono uomini, signora mia, lei mi capisce… cosa possiamo aspettarci? Lo guardi, deve fare questa semplicissima operazioncina a cuore aperto ed ha già paura. Ma si rende conto? Fosse una donna si farebbe operare al mattino e poi andrebbe a casa a cucinare e rassettare, altro che! Lei mi capisce, vero? Ma sono uomini, ci vuole pazienza

 
Il tutto senza mai riprendere fiato. Roba da guinness.
 
A questo punto, dopo il momento di idilliaca comprensione tra le due anziane signore, scatta il meccanismo successivo: la sfida. Già, perché, per chissà quale perverso motivo, in questi frangenti nessuna delle due parti riesce ad accettare che l’altra stia o sia ma stata peggio di lei, includendo possibilmente anche le rispettive famiglie.
 
E’ un crescendo di citazioni in cui si richiamano aneddoti, adeguatamente gonfiati per l’occasione, riguardanti tutti i parenti entro il decimo grado: se la prima racconta della febbre a 40 avuta per un mese a dicembre, l’altra ribatte che lei ce l’ha avuta per 60 giorni in estate quando, lo sanno tutti, è peggio… e se una ha avuto una volta uno starnuto che le ha fatto scoppiare una vena in testa (e questo non faccio fatica a crederlo), all’altra è collassato un polmone a causa di un colpo di tosse, e così via…
 
Ci si chiederà "ed i mariti, nel frattempo, che fanno?".
Risposta: sognano ardentemente un’anestesia totale che li porti via di là.
 
La salvezza momentanea (per i mariti e per il sottoscritto che cerca nel frattempo di terminare un sudoku) giunge sotto forma di un’infermiera che ha bisogno di raccogliere i dati relativi ai due ricoverandi: peccato, però, ero proprio curioso di sapere per quanto tempo la nipote della cugina della nuora del fratello di una delle due contendenti avesse dovuto mangiare scatolette per cani per guarire da quella rarissima forma di "cimurro rabbioso" da cui era stata affetta dopo il morso di un chihuahua mannaro.
 
L’infermiera, portato a termine il suo lavoro, se ne va: mi illudo che sia il momento di un po’ di pace quando una delle due dice al marito dell’altra: "io però a lei l’ho già vista, sa?". E lui "anche la sua faccia non mi è nuova, ma non riesco ad inquadrare dove l’ho incontrata".

E’ il la per un completo passaggio in rassegna delle rispettive vite alla ricerca dei possibili punti di contatto.
 
Per me è troppo: hanno giusto scoperto che uno dei due uomini ha fatto benzina due giorni fa nello stesso stabilimento dove l’altro era passato solo cinque mesi prima (CARRAMBA!!!) che mi alzo alla ricerca di un luogo dove finire il mio sudoku ripromettendomi che la prossima volta mi porterò degli auricolari per difendermi… sono luoghi pericolosi le sale d’attesa…

 

Aries

Finché potrò continuerò ad osservare. Finché osserverò continuerò ad imparare. Finché imparerò continuerò a crescere. Finché crescerò continuerò a vivere.

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4 risposte

  1. Aries ha detto:

    Le stanze dei medicinali erano chiuse, altrimenti l’avrei fatto eccome 🙂

  2. Anonimo ha detto:

    Non potevi narcotizzarle?

  3. Anonimo ha detto:

    bastava anche un colpo in testa…
    probabilmente i mariti ti avrebbero ringraziato…

    sage

  4. Aries ha detto:

    Effettivamente non hai tutti i torti 😉

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