Compagni di vita
Chi non ha mai avuto animali probabilmente non sa di cosa parlo, ma chiunque abbia avuto la fortuna di convivere con un cane, un gatto, un criceto o un nerd mi capirà alla perfezione: vivere con un animale vuol dire non soltanto avere un batuffolo peloso (o meno, dato che tanti amano i serpenti) in giro per casa, significa anche e soprattutto avere un coinquilino che "si fa sentire" e dal carattere tutto suo.
Sì, perché in tanti anni non ho mai avuto un cane od un gatto che avessero lo stesso carattere di altri.
Mai.
Tralasciando i primi mici girati per casa quando ero tanto piccolo da essere loro più vecchi di me, non posso non citare Lupo, il mio primo cane, uno splendido Pastore Tedesco trovato randagio e subito adottato: un bestione di 40 chili che ci ha fatto compagnia per 5 anni, prima che un tumore alla bocca se lo portasse via.
Lupo era la rappresentazione vivente di come uno si immagina un cane "serio": giocava con noi, si faceva lanciare oggetti, si faceva coccolare, ma era anche un cane da guardia e da difesa con tutti gli attributi… guai se un altro cane si azzardava minimamente ad abbagliargli contro: tanto sarebbero gli aneddoti da raccontare, ma ci sarà eventualmente tempo per farlo.
Quando Lupo era con noi già da 3 anni pensammo fosse carino dargli compagnia e prendemmo un altro cucciolo di Pastore Tedesco da fargli crescere, Lucky, sperando che la vicinanza dell’adulto lo facesse diventare il più simile possibile a lui: pia illusione.
Lucky si rivelò l’esatto opposto di Lupo: quando questo era agile e scattante, Lucky era impacciato e pigro, tanto Lupo era coraggioso quanto Lucky codardo (ricordo ancora la prima volta che se la fece LETTERALMENTE addosso vedendo il nostro gatto…), tanto Lupo era capobranco quanto Lucky gregario del gregario del gregario.
Ma era (ed è) un tenerone e si è fatto voler bene comunque, anche quando ha imparato a scavalcare le reti per andare in libera uscita .
Coi felini la situazione è sempre stata anche più strana: Funi, il certosino che trovammo nel 1996, era il non plus ultra del gatto cacciatore. Non c’era giorno che non portasse qualche omaggio defunto sulla soglia di casa, dal topolino al ratto, dalla lucertola alla talpa, tant’è che ormai mio padre aveva fatto un accordo con lui: per ogni talpa tolta dall’orto una dose extra di pappa la sera… la cosa ridicola è che l’accordo funzionava!
Ma l’istinto cacciatore di Funi colpiva anche animali che speravamo lasciasse tranquilli: una gabbia con dei pulcini era diventata un distributore automatico di snack (e non aveva neanche bisogno di monetine…), mentre l’inverno gli fece scoprire quant’era comodo camminare sul ghiaccio per acchiappare i pesci rossi mezzi in letargo…. Un assassino, non c’è nulla da dire, ma un assassino col cuore tenero: quando aveva voglia (e sottolineo che LUI aveva voglia) le coccole erano d’obbligo e non c’era verso di toglierselo dalle scatole… ricordo ancora la partita Italia-Norvegia dei mondiali del 98 con lui accucciato sulla mia spalla a farsi grattare .
Anche qui incontrai però il suo opposto: Miele.
Adottato da un gattile Enpa nel 97 Miele è sempre stato un gatto un po’ strano: fifone come pochi miagolava quasi tutto il giorno, anche mentre mangiava. Non sapeva cacciare ed il massimo che raggiunse fu quando iniziò a miagolare dietro ad una mosca che voleva convincere a scendere per acchiapparla.
Già. Non ci giurerei ma penso di aver visto la mosca guardarmi con comprensione mentre volava via….
Un carattere strano, dicevo, tant’è che passò dallo squartarmi una mano in un giorno di estremo nervosismo a venirmi a cercare costantemente per farsi coccolare, me e solo me: e poi dicono che i pazzi sono solo tra gli umani…
Ed oggi, infine, c’è Stitch: ha 10 mesi, pesa 5 chili e mezzo ed un gatto di 10 mesi normale dovrebbe pesarne 3, rendo l’idea?
Stitch è la dimostrazione che a volte si riesce a trovare VERAMENTE il nome giusto per il proprio animale: se qualcuno ha visto Lilo & Stitch della Disney (consigliatissimo!) sa che il protagonista da cui il mio bestio prende il nome è un alieno capace di fare danni ad ogni respiro.
Ecco, se il mio felino fosse blu lo considererei la controfigura del suo omonimo a cartoni.
Stitch ama cacciare: se va bene si tratta dei giochi che gli prendiamo, ma di solito preferisce i polpacci, preferibilmente quelli della mia dolce metà che sentitamente ringrazia.
Stitch ama dormire: meglio se infilato tra piumone e lenzuolo quando noi non siamo in casa.
Stitch ama leccare: il che sarebbe anche dolce se non lo facesse sul viso alle 5 del mattino di domenica.
Stitch è abitudinario: non capisce per quale motivo nel week-end la gente debba alzarsi più tardi che in settimana, per cui è tanto gentile da venirci a svegliare alle 7 sia di sabato che di domenica.
Stitch ama il balcone: gli piace sdraiarsi all’aperto, ma se per caso proviamo a prenderlo in braccio lì fuori si attacca con tutte le forze alla porta d’uscita come se fosse convinto che vogliamo trasformarlo in un deltaplano peloso.
Stitch ama mangiare: può fare qualunque cosa, essere anche moribondo, ma basta chiamarlo per mangiare o dargli un bocconcino che accorre.
Stitch ama gli agguati: certo che se non li facesse alle gambe di Sweetie durante il giorno ed ai nostri piedi di notte non sarebbe male.
Stitch è un coccolone: ieri sera ha deciso che doveva essere carezzato e grattato sotto il meno e non c’è stato verso di allontanarlo finché non gli è bastata.
Stitch odia la lettura: se qualcuno ha un libro o giornale in mano deve far di tutto per toglierglielo.
Stitch, in compenso, ama la tv: a volte sembra ipnotizzato nel guardarla, anche se non ama quando senti i cani abbaiare nei film
Stitch adora gli acquari: sono loro la sua vera tv, passa intere ore a guardarli ed a cercare di prendere i pesci di sorpresa arrivando letteralmente ad abbracciare l’acquario più piccolo… e i pesci da dentro lo guardano tra lo stupito ed il divertito.
Stitch si fa amare: non c’è giorno che non ci venga voglia di spupazzarlo allegramente.
Stitch si fa odiare: non c’è giorno che non lo ammazzerei perché ha deciso di ribaltare l’asse da stiro o di farsi le unghie sulla mia valigetta.
Stitch è sempre in bilico: ogni mattina mi propongo di farlo al forno con patate ma poi come faremmo senza questo faccino la mattina?
Lo devo proprio vedere questo gatto, voglio stringergli la zampa. Dev’essere davvero molto molto simpatico.
Tora
Ps Azz. Dopo lo sputtanamento del tuo gatto mi sorge spontaneo domandarmi cosa raccontano in giro i miei di me…
Ma se ha un musetto angelico…non deve essere cosi tremendo 😉 Un grattino sotto il mento da parte mia e un saluto dalla sua collega Piuma.
Beh, stasera ad esempio sta sbroccando… ma il grattino magari lo calma, ora provo 😉
Grazie mille del saluto!