51. Stranger Things – parliamo del finale di stagione

È trascorso un mese da quando parlavo della prima parte della quarta stagione di Stranger Things e oggi, a due giorni dall’uscita della seconda e ultima, posso tirare qualche conclusione. Prima di procedere, ovviamente, l’avviso che a seguire ci saranno spoiler su tutta la stagione, per cui non leggete se non l’avete terminata, ok?

Bene.

Devo dire che non sono del tutto soddisfatto, non quanto meno per come era andata fino a qui. Nell’articolo di maggio dicevo chiaramente quanto fossi contento dei ritmi, della gestione dei tempi narrativi, dello sviluppo di buona parte dei personaggi: purtroppo molti di quei punti di forza si sono affievoliti con le quattro (!) ore finali, smorzando – almeno per quanto mi riguarda – l’entusiasmo complessivo.

L’episodio 8 già preannuncia le problematiche: un’ora e mezza per raccontare vicende che sarebbero rientrate tranquillamente in una puntata di durata standard, con momenti estremamente diluiti e altri infilati magari non proprio per allungare il brodo, ma sicuramente non necessari. La trama russa sempre più debole e sostanzialmente inutile, non cambia davvero nulla ai fini della trama e serve in fondo solo a riportare Hopper nel gruppo alla fine. A questo punto tanto sarebbe valso un modo più celere che non rubasse tanto tempo narrativo.

Allo stesso modo la trama del recupero dei poter di El finisce per essere un lungo tira e molla con Brenner che dopo un po’ finisce per stufare e non riesce, a mio parere, a far crescere quel carico emotivo sui poteri di Eleven che invece si voleva evidentemente ottenere.

Un modo di diluire il tutto che va a colpire anche il finale di stagione: due ore e venti minuti (più di alcuni film Marvel) che però vengono infarciti di momenti che sembrano servire solo a fungere da distrazione del momento. Prendete lo scontro tra Jason e Lucas: certo, era previsto praticamente dall’inizio e ovviamente impatta sulla scena al momento, ma poi? Che fine fa Jason? E il suo compare che stava picchiando la sorella? Tanti saluti e baci?

(edit: mi segnalano che Jason è morto nel terremoto, per cui quello ha una spiegazione)

E i militari dopo la fuga del gruppo da Nina? Mollano il colpo così dopo aver inseguito Eleven per tutto il Paese e aver perso almeno un elicottero col suo equipaggio?

Per non parlare dello sviluppo di alcuni personaggi. Mentre da una parte abbiamo Dustin che migliora di stagione in stagione, dall’altra abbiamo degli ottimi semi piantati che poi non vengono adeguatamente fatti crescere. Fino all’ultimo c’è il voler far pensare che Steve e Nancy avranno un ritorno di fiamma, anche considerano l’inesistenza (quasi, ma ci torniamo) completa di Jonathan in questa stagione. Poi sul finale si resetta tutto?

O pensiamo alla trama della cotta di Robin. Gestita bene fino all’incontro al negozio, poi arriviamo al finale e la facciamo ricadere in un cliché in cui non solo il sentimento era potenzialmente ricambiato (e ok, mi fa piacere per Robin, in caso), ma la controparte finisce per essere una sorta di sua copia carbone: capisco l’intento, sia chiaro, ma personalmente l’ho trovato tagliato con l’accetta.

Quello che invece ho apprezzato molto è la gestione dei sentimenti di Will, in un coming out implicito che spezza il cuore. La scena del suo discorso a Mike è seconda solo al momento in cui Jonathan (quando finalmente non è fatto come un balconcino) gli fa intendere di aver capito e che lo amerà sempre e comunque.

Ma ciò che davvero ho fatto fatica a mandare giù è stata la mancanza di quel coraggio che invece sembrava essere presente nella prima parte. Tutti sapevamo che qualcuno sarebbe morto in questa stagione e molti credevano sarebbe stato Steve. Invece il sacrificio è stato quello di Eddie, ovvero la scelta più sicura in assoluto: per quanto apprezzato e apprezzabile (io stesso l’ho amato molto) era comunque il personaggio più nuovo, quello a cui il pubblico non era ancora così affezionato. Quindi si poteva uccidere.

Nel momento della presunta morte di Max, pur soffrendo perché amo molto il personaggio, avevo creduto che si fossero presi la responsabilità di uccidere lei, sebbene in un modo piuttosto lungo e contorto. Invece hanno preferito usare Eleven come Deus Ex Machina che la riporta in vita, mettendo sul tavolo un precedente estremamente difficile da gestire; oltretutto, come sa chi legge e guarda supereroi da una vita, è rischiosissimo narrativamente usare i poteri di un personaggio in questo modo: da un lato – se li si mantengono – lo si rende così potente da non poterlo gestire, dall’altro – se si decide di smorzarli – bisogna trovare una scusa adeguata e credibile affinché tutto funzioni. Non si può accendere o spegnere, aumentare o diminuire a seconda delle necessità narrative, perché a questo punto vuol dire che non si è riusciti a studiare bene lo sviluppo.

Detto questo non vorrei si pensasse che non mi sono divertito: la quarta stagione di Stranger Things resta assolutamente più che godibile, con momenti divertenti, emozionanti e ben ritmati. Anche l’inserimento di una backstory che riunisce tutte le stagioni funziona bene, che sia stata studiata in anticipo o integrata negli anni.

Solo che aveva promesso veramente tanto nella prima parte e le aspettative, almeno per quanto mi riguarda, sono rimaste deluse.

Così come lascia l’amaro in bocca trovarsi con un finale tanto aperto: sapevamo già della quinta e ultima stagione, ma chiudere questa in modo un po’ più definitivo non sarebbe stato male; in questo modo, invece, ci troviamo con l’impressione di avere visto la prima parte di una lunga stagione composta da quarta e quinta, con quest’ultima ben lontana nel tempo.

Non ci resta che aspettare e, soprattutto, sperare in un’ultima stagione che riesca a chiudere tutto, bene, e con le qualità viste nei primi sette episodi della quarta.

Aries

Finché potrò continuerò ad osservare. Finché osserverò continuerò ad imparare. Finché imparerò continuerò a crescere. Finché crescerò continuerò a vivere.

Potrebbero interessarti anche...

Lascia un commento

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

Consenso ai cookie GDPR con Real Cookie Banner