7. Agenda
7.30. Trovo accettabile la sveglia a quest’ora (o anche prima) solo quando ho motivazioni valide. Partire per un viaggio. Fare compagnia telefonica durante un viaggio altrui. Cose del genere. No, il lavoro non è una di queste. E sì, sono viziato, ma io lavoravo in smart working quando neanche esisteva il termine, per cui sono legittimato. Quindi no, alzarmi alle 7.30 per andare da un cliente non è esattamente di mio gradimento, ma faccio buon viso a cattivo gioco: sarà almeno un anno che non vado fisicamente da un cliente, cambiare non fa male, no?
9.00. Arrivo a destinazione. Un sacco di cose da fare. Non c’è aria condizionata ma in compenso c’è un cucciolino peloso di quattro mesi: la mia attività principale in questi primi minuti diventa coccolarlo a dovere, perché io ho sempre chiaro il senso delle priorità.
10.15. Mi trovo a dover telefonare a un fornitore di servizi del cliente per vedere se si può risolvere un problema dovuto al fatto che il cliente stesso ha computer troppo vecchi. Sì, ho più volte detto di cambiarli. In un caso ho anche intimato di non dire a nessuno che gli faccio assistenza perché la cosa non deporrebbe a mio favore. Un’altra volta li ho accusati di fare accanimento terapeutico su un pc che mi chiedeva disperatamente di essere soppresso. Niente da fare.
11.15. La telefonata si conclude con un nulla di fatto. Non è mai rassicurante quando chi deve dare assistenza ti comunica con leggerezza che anzitutto quel software non lo conosce, perché di solito lavora su altro, e in secondo luogo ha fatto tutto ciò che gli avevano detto di fare e ora non sa che pesci pigliare. No, per niente rassicurante.
12.30. Dopo vari interventi più o meno casuali del tipo ”ah, già che ci sei puoi fare anche questo?” abbandono la sede del cliente. Con me un pc da verificare. Il problema? ”Ah, boh, ricordo che non andava. Può essere non si accenda. O forse si accende ma poi non funziona. Non so, vedi tu”. Molto bene.
13.10. Rientro a casa. Mi sento brevemente con lei che è sostanzialmente in coma. Mi sembra di capire che mi ha comunque riconosciuto al telefono, il che è comunque positivo.
13.30. Ho la geniale idea di pranzare con della pappa al pomodoro acquistata quando le temperature non erano tropicali e che è troppo vicina alla scadenza. So già che resterà con me per il resto della giornata, perché la pappa al pomodoro ti vuole bene, si sa.
14.00. Seduta on line con la psicologa. La connessione oggi è ballerina e più di una volta lo schermo rimane fotografato su espressioni improbabili. Nel frattempo mi citofonano per consegnarmi una bella multa presa a Torino il giorno di Pasqua. Io odio la viabilità torinese, l’ho sempre detto e sempre lo ripeterò.
14.30. Preparo un paio di esercizi per il corso on line di Excel che devo tenere.
15.00. Due ore di corso di Excel. La studentessa è brava, mi diverto a insegnarle, non fosse per l’emicrania da caldo, la pappa al pomodoro che continua a volermi molto bene e il dubbio amletico di per quale motivo Microsoft cambi i nomi alle voci di menu tra Excel per Windows e per Mac.
18.15. Finito il corso mi sento con Giuseppe per un paio di info su Polo Nerd. Pare che quest’anno incasseremo i soldi delle pubblicità su Spreaker. Al momento siamo a ben 18 dollari da gennaio. Inizio a pensare a dove andare in ferie con tale capitale, sempre che si decida di andare.
18.30. Io e Giuseppe siamo ospiti di “Ma che nicchia vuoi”, con le altre mie partners in crime Elisa e Giulia. Praticamente è un mega crossover tra Polo Nerd e NerdVision. Dato che io e Giuseppe non siamo per niente logorroici riusciamo a far sforare la loro durata solita. Sono talenti.
19.00. Ceno con banana e gelato, che la pappa al pomodoro resta sempre con me. Stiamo pensando di ufficializzare la nostra relazione.
19.15. Lei mi chiede foto dal Salone del Libro domani. Io la vorrei con me. Uno solo tra i due desideri sarà soddisfatto.
20.00. Mi rendo conto che devo ancora scrivere il post di oggi. Tiro giù qualche impropero a caso. Lei mi suggerisce di parlare di oggi.
20.20. Eccomi qui. In caso sapete con chi prendervela. Io intanto vado a vedermi Love, Death & Robots.