Etica e titoli

insegnante in aula che sorride
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Tempo fa, si parla di giugno/luglio, una persona in contatto con una (allora) amica mi chiese delle dritte per un podcast che stava per mettere on line: lei fa e faceva – è importante per il seguito – tutt’altro lavoro e c’erano alcune cose che non aveva chiare, inclusi gli audiogram, e – data la conoscenza comune e il fatto che raramente mi rifiuto di aiutare se posso e non mi causa problemi – le ho dato il supporto che mi aveva chiesto.

Il podcast poi uscì, diedi un paio di ascolti ma l’argomento non mi interessava e il risultato non era particolarmente nelle mie corde, per cui non lo seguii e la cosa morì lì: so, però, che è uscito da luglio a novembre, per circa 12 episodi e ben 5 mesi di spazio temporale. Un classico prodotto amatoriale come ce ne sono ovunque, podcasting incluso (e anzi – forse – soprattutto): per quanto ci abbiamo sempre lavorato in modo estremamente serio e professionale, gli stessi Polo Nerd, Astronomiti e l’Ultima Speranza dei Vertex restano amatoriali; fatti con cura professionale, ma amatoriali.

Comunque, dopo novembre 2020 non mi risulta che tale persona abbia fatto altro legato al podcasting: ha semplicemente proseguito la sua attività che – ripetiamolo – è tutt’altra.

Bene, oggi ho scoperto che a breve sarà docente di un corso dedicato al podcasting. Ripeto: docente. Con 5 mesi e 12 episodi di esperienza.

Ora, come dicevo io stesso mi ritengo amatoriale e ho alle spalle 102 episodi di Polo Nerd, 26 di Astronomiti e 41 di L’ultima speranza dei Vertex per un totale di 230 ore di registrazione e non meno di 300 di post-produzione: eppure, nonostante questo tipo di esperienza, io mi sarei fatto scrupoli a spacciarmi come esperto perché c’è gente che fa questo lavoro venendo pagata per farlo e che ha molto più tempo ed esperienza alle spalle. Poi, oggettivamente, probabilmente finirò per farlo perché effettivamente ho le competenze sia come attività che come docenza, ma lo scrupolo me lo terrò costantemente.

Invece qui abbiamo una persona con un’esperienza oggettivamente minima, che ha lavorato su un solo podcast per pochi mesi, che non ha fatto altro nel campo e che decide di poter fare la docente dell’argomento: poco importa che l’idea sia stata sua o le sia stata proposta, avete idee di quanti lavori e quante richieste ho rifiutato perché non mi ritenevo adeguatamente competente?

Ma qui no. Qui basta una breve esperienza sul campo per essere docenti. E la tristezza è che non è un caso isolato. Guardate nelle palestre i tanti appassionati che si spacciano per professionisti, in ambito medico i nutrizionisti che a malapena hanno un diploma o ancora i troppi influencer che fanno disinformazione irresponsabile a un nutrito pubblico e tanti altri ancora.

Vedo queste cose e l’amarezza di un’assenza complessiva di correttezza e di etica (oltre alla massima diffusione di paraculaggini varie) mi lascia avvilito e amareggiato: non per una questione di una inesistente concorrenza, ma perché si fa credere a un pubblico in buona fede di essere esperti in un campo in cui a malapena si è novizi. Non si fa. O almeno non si dovrebbe fare.

Senza contare che se io vedo come ti spacci per qualcosa che non sei in un ambito in cui io ho visibilità e competenza, chi mi dice che tu non lo faccia anche in altri che non conosco abbastanza bene per poter giudicare? Per quale motivo dovrei darti credito altrove?

Ovviamente la persona è stata defollowata (e, anzi, bloccata perché non tengo al fatto che venga a vedere le mie stories e ancor meno che venga a scrivermi in privato), ma questo post vale sia per sfogo personale che per ricordarvi di controllare sempre che chi si spaccia per qualcosa poi sia veramente titolato. In questo caso ne va di una competenza se vogliamo innocua, ma ci sono casi che potrebbero seriamente farvi danni seri.

PS: ah, nota a margine e non direttamente collegata, ma che in qualche modo rientra nel discorso: le uniche persone “ufficiali” legate a Polo Nerd siamo io e Giuseppe. Chiunque altro millanta ruoli che non esistono e sicuramente non sono suoi.

Aries

Finché potrò continuerò ad osservare. Finché osserverò continuerò ad imparare. Finché imparerò continuerò a crescere. Finché crescerò continuerò a vivere.

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