The Gifted: 2×03 coMplications

Se c’è qualcosa su cui probabilmente dovremmo imparare a non dubitare è della capacità degli sceneggiatori di The Gifted nella gestione di situazioni e personaggi che, in mano ad altri, rischierebbero di svilupparsi secondo cliché visti troppe volte e che, invece, in questa serie vengono spesso proposti in modo meno prevedibile.

L’esempio più lampante è legato, in questo caso, agli Strucker. Già nella scorsa recensione avevamo sottolineato quanto l’attuale status quo della famiglia avesse bisogno di un forte scossone per non trasformare gli scontri e i diverbi in riempitivi fini a loro stessi: in coMplications avviene esattamente ciò che auspicavamo e la scrittura fa sì che il tutto si svolga nel modo più naturale. Come due genitori qualunque innamorati ma sotto stress, CaitlinReed si riavvicinano scusandosi, ponendo così le basi per il vero cardine di cambiamento nella loro storyline: la manifestazione dei terribili poteri dell’uomo davanti all’incredula e spaventata Lauren.

Come già avevamo avuto modo di notare, la ragazza è al momento mente, cuore e anima saggia della famiglia, pronta a ricordare al padre i suoi stessi insegnamenti e a metterlo di fronte alla triste realtà: non sono gli eventi in corso a stare sfaldando il nucleo familiare, bensì il continuo silenzio, le menzogne, i muri costruiti con l’intento di proteggere e che finiscono invece per dividere. Fortunatamente Reed è uomo testardo ma di buon senso e fa sua la ramanzina della figlia rivelando ogni cosa a Caitlin: l’abbraccio tra i due coniugi si rispecchia nel primo sorriso di Lauren da troppo tempo, lieta di aver contribuito al primo passo verso una maggiore e – si spera – più forte unione della famiglia Strucker. L’assenza di Andy, parziale causa scatenante del crollo, rimane, ma dati gli sviluppi della sua linea narrativa non è detto duri a lungo.

Se, quindi, una storyline prende una svolta interessante, il cuore dell’episodio è senza dubbio rappresentato da Marcos, come il flashback iniziale conferma e preannuncia. Per l’uomo, il ruolo genitoriale è ancor più importante di quanto pensassimo: non si tratta solo dell’ovvio amore di una padre per una figlia ancora mai incontrata, ma anche del desiderio di essere il padre che lui stesso non ha potuto avere, abbandonato e bistrattato com’era stato dall’uomo che l’aveva generato. La frustrazione di Eclipse è così maggiormente spiegata: la sua disperazione risuona con la paura di abbandonare – anche se non volontariamente – sua figlia così come lui era stato abbandonato in precedenza. Il suo incontro con la bambina, più che con Lorna, è commovente e drammatico: l’amore travolgente che prova per la bimba diventa la sua forza e la spinta a reagire contro Reeva e la Cerchia, pur se in evidente situazione di svantaggio.

Diversi sono i punti di interesse in questa linea narrativa: non solo l’evidente forza ritrovata da Marcos grazie all’incontro con Lorna e Dawn e in seguito alla sconfitta per mano di Reeva, ma anche l’entità del potere di quest’ultima; pur non essendo ancora ben chiaro, infatti, in cosa consista precisamente, la donna riesce con facilità a rivoltare l’energia di Eclipse contro se stesso, in una dolorosa dimostrazione di forza. Andy, che assiste, sembra in costante bilico: la sua amicizia con Marcos lo fa dubitare della situazione e la reazione di Reeva non aiuta; tutto starà a capire quanto impiegherà il ragazzo a comprendere quanto sbagliata sia stata la sua scelta originale.

Una domanda che vale a tutti gli effetti anche per Lorna: nonostante Reeva, abilissima manipolatrice, abbia compreso la necessità di salvare Dawn per mantenere il legame con Polaris, le parole di Marcos risuonano come avvertimento non unicamente dettato dalla disperazione; le gemelle Frost hanno già dimostrato, incluso nell’episodio corrente, la loro capacità di manipolare gli individui, il che pone il dubbio che non tutte le scelte della neomadre siano poi davvero frutto di libero arbitrio. Da vedere se sarà sufficiente la furia di Eclipse a risvegliare la donna o se si arriverà allo scontro predetto da Evangeline John.

Proprio ThunderbirdBlink sono protagonisti dell’ultima e, al momento, meno interessante linea narrativa: seguendo i suggerimenti dell’avvocato si trovano nelle fogne di DC e hanno finalmente il primo incontro coi Morlock, anche se il risultato sperato viene ottenuto non grazie a John bensì a Clarice e all’ennesimo patto segreto, stavolta tra la ragazza ed Erg. Se la resa dei personaggi è ottima e sembra estrapolata dalla pagine dei fumetti, questa trama è ancora troppo diluita per dare qualche soddisfazione: Blink è sempre ridotta al ruolo di ragazza preoccupata/spalla poco comica di Thunderbird e solo l’accordo con Erg potrebbe al momento darle nuova linfa. Il problema è che, di nuovo, si sta usando la tecnica del segreto non rivelato al proprio partner o alleato per motivi non precisati: altra stonatura che speriamo venga presto corretta.

Gli X-Men non lottavano per la libertà, ma per la tolleranza. Sai chi ti tollera? Quelli che ti odiano.

L’incontro coi Morlock rappresenta, comunque, anche un affascinante sguardo su un modo diverso di affrontare la mutazione, anch’esso pienamente ispirato al lavoro fatto inzialmente da Chris Claremont sulle pagine di Uncanny X-Men: rifugiatisi per sfuggire all’odio, i Morlock hanno trasformato la propria diversità in una fonte di orgoglio invece che di vergogna, tanto da auto-marchiarsi nel caso in cui l’aspetto non sia sufficiente a identificarli come mutanti. Isolati in un mondo esclusivamente loro, hanno fatto una scelta agli antipodi del sogno di Xavier: autoesilio invece che integrazione, buio invece che luce, libertà (sedicente) invece di tolleranza. Assistiamo così al terzo polo in questa visione del ruolo mutante: gli X-Men e la Rete a inseguire il sogno, i Morlock ad allontanarsi dal mondo e la Cerchia a voler creare una potenziale UtopiaMutante i cui contorni scopriremo negli episodi a venire.

Sulla carta sono tre modi legittimi di voler affrontare la questione mutante, ma la Cerchia ha già dimostrato la sua spregiudicatezza, i Morlock sono autoreclusi e la Rete Mutante è decimata. Chi ha ragione, quindi? Non prevediamo risposte, solo molte altre domande.

Tra queste, il significato della presenza dell’ex-agente Turner, sempre più cieco nel suo odio e sempre meno interessante ai fini della trama.

Aries

Finché potrò continuerò ad osservare. Finché osserverò continuerò ad imparare. Finché imparerò continuerò a crescere. Finché crescerò continuerò a vivere.

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