Perché costruiamo il muro
Viviamo in un periodo terribile e al riguardo, penso, siamo tutti d’accordo. La cosa, però, che mi colpisce è come certi prodotti artistici sembrino arrivare, letteralmente per puro caso, nel momento giusto, un po’ come se il clima generale li favorisse, un po’ come se noi stessi fossimo più pronti a rilevare certi aspetti.
È il caso di The Handmaid’s Tale, che alla denuncia senza tempo proposta dalla serie nel suo insieme va ad aggiungere un episodio dalla drammaticità e attualità disarmanti, di cui ho parlato qui, ma lo è anche di una canzone che, presente nella mia libreria da tempi indefiniti e della cui provenienza non ho alcuna idea, è passato random nel mio Itunes ieri e mi ha colpito come un pugno per la sua attualità e verità.
Il pezzo, scritto da Anais Mitchell, è tratto dalla Folk Opera Hadestown che, ho scoperto ieri, è una rivisitazione in chiave moderna del mito di Orfeo ed Euridice e il testo, pur riferendosi ad altro, diventa una perfetta metafora dei muri (potenzialmente fisici, vedi gli USA, o virtuali, vedi gli USA, l’Italia e troppi altri luoghi) che stiamo costruendo attorno a noi.
“Perché costruiamo il muro?” chiede la voce principale, “per essere liberi” è la risposta, amara e terribile. Perché in un mondo come il nostro sta di nuovo passando il messaggio che per essere liberi sia necessario proteggerci dal nemico, senza chiederci se questi sia davvero colui verso cui viene indirizzato il dito o chi, invece, quel dito lo sta puntando.
La voce principale, quella che manipola, quella che chiama figli miei coloro che vengono sfruttati dirigendone paure e odio. Lui domanda, loro rispondono, in un mantra indottrinante e l’unica volta che non domanda è quella in cui suggerisce, in cui istiga, in cui ricorda che loro hanno qualcosa e il semplice avere qualcosa genera invidia e va difeso da chi non ha nulla.
Ma quel qualcosa è il muro. Quel qualcosa è il lavoro sul muro, costantemente costruito per difendere da una paura creata per costruire il muro stesso, in un circolo infinito che è lo scopo del manipolatore. La guerra non finisce mai perché non fa comodo che finisca. Non fa comodo al vero nemico.
Ero meno che adolescente quando il muro più terribile e famigerato cadde. La scorsa ero vicino ai suoi resti e alle memorie ad esso legate. Oggi, a trent’anni di distanza, ci risiamo.
Di nuovo muri.
Di nuovo l’illusione di proteggerci.
Di nuovo il nemico nel diverso.
Potete ascoltarla cliccando qui sotto o, quando vorrete, in radioblog.
Per ricordarci che chiunque proponga il muro, un qualunque muro, è il vero nemico. Sempre.
[HADES]
Perché costruiamo il muro, figli miei, figli miei?
Perché costruiamo il muro?
[INSIEME]
Perché costruiamo il muro?
Costruiamo il muro per restare liberi
Ecco perché costruiamo il muro
Costruiamo il muro per restare liberi
[HADES]
Come può il muro tenerci liberi, figlie miei, figli miei?
Come può il muro tenerci liberi?
[INSIEME]
Come può il muro tenerci liberi?
Il muro tiene fuori il nemico
E noi costruiamo il muro per restare liberi
Ecco perché costruiamo il muro
Costruiamo il muro per restare liberi
[HADES]
Chi chiamiamo “nemico”, figli miei, figli miei?
Chi chiamiamo “nemico”?
[INSIEME]
Chi chiamiamo “nemico”?
Il nemico è la povertà
E il muro tiene fuori il nemico
E noi costruiamo il muro per restare liberi
Ecco perché costruiamo il muro
Costruiamo il muro per restare liberi
[HADES]
Perché noi abbiamo e loro no, figli miei, figli miei.
Perché noi abbiamo e loro no.
[INSIEME]
Perché noi abbiamo e loro no
Perché loro vogliamo quel che abbiamo
Il nemico è la povertà
E il muro tiene fuori il nemico
E noi costruiamo il muro per restare liberi
Ecco perché costruiamo il muro
Costruiamo il muro per restare liberi
[HADES]
Cos’abbiamo che possano volere, figli miei, figli miei?
Cos’abbiamo che possano volere?
[INSIEME]
Cos’abbiamo che possano volere?
Abbiamo il muro su cui lavorare
Abbiamo lavoro e loro no
E il nostro lavoro non finisce mai
Figli miei, figli miei
E la guerra non si vince mai
Il nemico è la povertà
E il muro tiene fuori il nemico
E noi costruiamo il muro per restare liberi
Ecco perché costruiamo il muro
Costruiamo il muro per restare liberi