The Gifted: 1×08 threat of eXtinction – 1×09 outfoX
Che The Gifted non punti alla staticità è confermato da due puntate che, partendo dalle premesse già piuttosto esplosive del finale precedente, introducono rivelazioni impreviste e accelerano la trama in vista del finale di mezza stagione, senza perdere di vista l’organicità della narrazione.
threat of eXtinction
Partendo da quanto scoperto durante il finale di eXtreme measures, questo ottavo episodio avvia due storyline che, pur intersecandosi solo all’inizio, avranno forti ripercussioni nel futuro prossimo e – supponiamo – più remoto.
Una missione di recupero di alcuni profughi mutanti finisce per prendere una piega inaspettata quando – grazie alla fin troppo provvidenziale soffiata di una telepate presente tra essi – viene scoperta un’infiltrata: uno dei segugi di Campbell, dotata di ipervelocità, che metterà in difficoltà i nostri eroi. Lo scontro tra il gruppo di Thunderbird e il segugio è coreografato splendidamente e mostra un utilizzo combinato dei poteri di John, Clarice ed Eclipse degno dei miglior film degli X-Men: siamo sempre più piacevolmente colpiti dall’attenzione messa da Fox nella realizzazione di questa serie anche dal punto di vista tecnico, donandoci momenti come questo che sono un piacere per gli occhi.
La cattura della donna porta diverse conseguenze. In primis aiuta a sbloccare la situazione di guerra-non-troppo-fredda tra Marcos e Lorna. Disposto ad accettare la rabbia della sua compagna, Eclipse non ha però alcuna intenzione di permetterle di vendersi l’anima e quando – per frustrazione e paura non certo latente – Polaris è sul punto di torturare il segugio, Marcos la ferma e la pone di fronte alla verità: per lui la rete mutante è stata una via di salvezza da certi orrori e non sarà mai disposto a lasciare che la donna che ama commetta i suoi stessi errori. Ciò che è sempre più evidente è come Marcos e Lorna funzionino perfettamente come coppia proprio perché in grado di completarsi e aiutarsi a vicenda, dandosi un equilibrio che altrimenti sarebbe impossibile: separati possono essere distruttivi, ma uniti sono in grado di essere degli ottimi leader per chi dipende da loro.
Appianati i contrasti e con l’aiuto di Caitlin, Andy, Lauren e di Esme, la telepate che aveva svelato la presenza del segugio, i due recuperano un minimo di informazioni relative alla Trask ma, sopratutto, scoprono uno dei modi in cui i segugi vengono soggiogati: attraverso una droga – il Kick – che potenzia i poteri al prezzo di una gravissima dipendenza e, col tempo, della morte. È questa la fine che fa la donna-segugio, non prima che alcune immagini mentali ne rivelino flash di un passato tragico.
E un passato recente tragico è quello che, in qualche modo, porta Clarice a riappacificarsi con Sonia. Blink, infatti, scopre tra i profughi una ragazzina che ha assistito al massacro della sua stessa casa-famiglia, immagini che tornano come incubi ogni volta che la bambina prova a dormire; tale scoperta la porta a chiedere a Sonia di aiutare la giovane cancellandone il ricordo traumatico: una richiesta che conduce con sé la comprensione per la difficile scelta fatta dalla stessa Dreamer pochi episodi prima. Clarice finisce per rendersi conto che certe volte azioni potenzialmente inaccettabili diventano necessarie a causa delle circostanze, siano esse la necessità di salvare la vita ai propri cari o di alleviare i traumi di una bambina.
Il fulcro dell’episodio, come lo stesso flashback iniziale fa intendere, è rappresentato però dalla missione di Reed.
L’ex-procuratore, infatti, appena scoperto il legame tra i Sentinel Services e le Trask Industries, decide di confrontare l’unica persona che può fornirgli informazioni in merito: quello stesso padre che l’ha abbandonato decenni prima, lasciandolo solo durante una grave malattia che l’aveva ridotto in fin di vita.
O almeno questo è ciò di cui Reed – e con lui lo spettatore – è convinto.
Se, infatti, potevamo aspettarci uno scontro tra morali diametralmente opposte, tra un Otto Strucker fervente antimutante e un Reed ormai convertito alla causa, gli autori cambiano splendidamente le carte in tavola rivelandoci una realtà ben diversa.
Otto è infatti figlio di Andreas Von Strucker, un potente terrorista mutante che, insieme alla sorella gemella Andrea, aveva assunto il nome di Fenris e aveva seminato morte e distruzione in tutto il mondo negli anni ’50. I lettori più attenti si ricorderanno, forse, che nelle note relative al primo episodio avevamo citato proprio i due gemelli immaginando che la scelta del cognome per la famiglia protagonista non fosse altro che un omaggio: avevamo sottovalutato gli sceneggiatori che, invece, dimostrano di aver studiato con attenzione la storia Marvel imbastendo una trama più complessa e avvincente del previsto.
Dalla voce di Otto scopriamo quindi che il suo lavoro per la Trask era mirato a trovare una cura per il gene-X, una sorta di ammenda per i crimini del padre nonché una forma di protezione per il suo amato figlio: l’unico per il quale la cura si è rivelata funzionante, pur con una reazione talmente violenta da portarlo in ospedale; una cura che, ironicamente, non ha protetto Andy e Lauren, i cui poteri sono esattamente gli stessi dei crudeli avi.
Il dramma degli Strucker esce violento dallo schermo. Un uomo che era convinto di essere stato abbandonato dal padre viene a scoprire che invece era stato oggetto dal sacrificio più grande e un genitore che aveva abbandonato tutto nella convinzione di aver messo in salvo il figlio viene messo di fronte alla consapevolezza che i suo sforzi non sono serviti a nulla.
Scelte sicuramente discutibili, figlie però di un amore enorme e innegabile, lo stesso amore che porterà Otto a sacrificare la propria vita per salvare Reed e John e, per osmosi, a dare una possibilità di salvezza a Andy e Lauren o – si potrebbe pensare – al mondo messo davanti al loro potere distruttivo.
L’esplosione – letteralmente – del potere di Otto ha infine una vittima illustre: il Dr. Campbell, travolto dalla deflagrazione, viene portato via gravemente ferito, lasciando così a Reed e John il tempo di seppellire i propri morti. Non solo, ovviamente, Strucker Senior, ma anche Pulse, che era stato portato da Campbell come arma di difesa e al quale Thunderbird promette una postuma vendetta.
outfoX
Il classico flashback iniziale ci mostra come quello che potremmo chiamare il “potenziale Fenris” avesse già iniziato a far capolino un anno prima, durante una piacevole giornata di svago degli Strucker: una memoria che i due ragazzi avevano poi in qualche modo accantonato e che torna a farsi viva dopo le rivelazioni dello scorso episodio.
La prima parte di outfoX si concentra proprio su tale potenziale: una scelta narrativa che sicuramente apprezziamo porta infatti Reed e Caitlin a rivelare subito ai figli quanto appreso da Otto, per affrontare qualunque scenario come una famiglia.
Ci vuole poco perché i peggiori timori dei genitori diventino realtà, mostrando che Andy e Lauren hanno lo stesso potenziale distruttivo degli scomodi bisavoli, un potere tanto inebriante da terrorizzare la giovane che, di nuovo, si mostra la più consapevole dei due. Il carattere di Andy, come più volte già sottolineato, è impulsivo e – diciamocelo – potenzialmente irritante, ansioso com’è di ottenere rivalsa per le frustrazioni vissute fino a poco tempo prima e solo la sorella riesce a fargli trovare un equilibrio, in una complementarità tra opposti che spesso è chiave di lettura di molte dinamiche della serie.
Pensiamo a Lorna e Marcos, a Andy e Lauren, ma anche a John e Sonia, tutti rapporti che vanno a dimostrare quanto l’insieme sia spesso molto più grande della somma delle parti, se queste sono ben amalgamate.
– Certo, capisco. Sono un mostro perché non odio i miei poteri
– Pensi che l’abbia odiato? Non mi sono mai sentita così potente. Mi ha spaventato perché era così bello.
Smarcata, momentaneamente, la questione del potere di Fernis, il resto dell’episodio si concentra sulla missione di assalto alla Trask, che viene fortemente e inquietantemente spinta da Esme.
La giovane telepate, che già aveva sollevato qualche sospetto in threat of eXtinction, mostra qui comportamenti apertamente manipolatori: usa infatti i suoi poteri per scatenare incubi in Lorna, così da spingerla a essere ancora più impulsiva del solito, e più volte si intrufola nelle menti di chi le è vicino per ottenere informazioni o per spingere all’azione.
La motivazione ufficiale addotta dalla ragazza sembra essere quella di mettere in salvo la sua famiglia, prigioniera proprio della Trask, ma le sue azioni sembrano tradire qualcosa di ben più losco. Tutto fa pensare che gli infiltrati di Campbell fossero in realtà due e che lo smascheramento della velocista fosse un’operazione ben orchestrata per infiltrare la vera spia; dato, però, che gli autori hanno già più volte mostrato di saper prendere strade non del tutto previste, vogliamo sperare che anche stavolta non deludano.
Quali che siano le motivazioni di Esme, la missione di assalto viene messa in atto e due squadre si dividono altrettanti compiti: Sonia, Clarice, Andy e Lauren devono attaccare uno stabilimento energetico per privare di alimentazione la sede della Trask, permettendo così l’assalto da parte di John, Marcos, Esme e Lorna.
La legge di Murphy, però, ci mette lo zampino e tutto va per il verso peggiore.
Mentre infatti Campbell si trova in terapia intensiva (dalla quale uscirà probabilmente sfigurato come la sua controparte cartacea), l’agente Turner, sempre più accecato dal proprio odio, organizza una task force e riesce a intrappolare la squadra dei fratelli Strucker sotto gli occhi impotenti e disperati di Reed e Caitlin.
Circondati, terrorizzati, dopo aver visto catturare Sonia e Clarice, Andy e Lauren sarebbero in procinto di scatenare il potere di Fenris, quando – soprendentemente – Andy spezza il legame e impedisce l’esplosione. Il ragazzo si rende conto che le conseguenze sarebbero letali per troppi innocenti e per i loro amici, portando alla ragione Lauren, terrorizzata e al contempo inebriata dal potere a loro disposizione.
È doloroso vedere i ragazzi inginocchiarsi davanti a Turner, mentre la disperazione dei genitori è palpabile e travolgente e lascia lo spettatore in snervante attesa del prossimo episodio, che sarà anche l’ultimo prima della pausa natalizia.
Esme
Chiudiamo con una piccola nota: Esme, nei fumetti, è in realtà una delle cinque Naiadi di Stepford, gemelle telepati molto potenti in grado di agire come parti di un’unica mente collettiva. Come già avvenuto per gli Strucker non possiamo fare a meno di chiederci se l’uso di Esme sia propedeutico all’introduzione delle sue gemelle o se semplicemente si sia voluto strizzare un occhio agli appassionati: non ci stupiremmo, a questo, se si realizzasse la prima ipotesi.