Ringraziamento 2017

Ci risiamo. Giovedì 23, giorno del Ringraziamento, una di quelle tradizioni che, fosse per me, importeremmo. Perché ringraziare è importante. Perché sapere cos’abbiamo e cosa siamo è la base di partenza necessaria per crescere e migliorare.

Perché riconoscere il bello, nelle nostre vite, è fondamentale per sconfiggere il brutto.

Per cui, come ormai faccio da tempo, seguo la tradizione e ringrazio.

Ringrazio chi sa esserci. Quando serve, come serve. Non importa se fisicamente o meno, anzi, spesso è la cosa meno importante. Ma è un dono prezioso, per cui grazie.
Ringrazio di poter viaggiare. Non importa se sia per tornare in luoghi del cuore o scoprirne di nuovi. Prendere, partire, vivere. Ci sono poche ricchezze più grandi.
Ringrazio di non essere più disposto a tollerare. Fa male. Fa male quando si decide di non accettare più cose che non ci vanno bene. Fa male perché vuol dire vedere una realtà che non ci piace. Ma aiuta a liberarsi e non avviene mai troppo presto.
Ringrazio di saper stare da solo. Non sempre è voluto. A volte è un peso, altre una scelta. Ma essere in grado di non temere la solitudine e quindi di non farsene condizionare è una conquista che non ringrazierò mai abbastanza.
Ringrazio di aver deciso di scrivere su Serialfreaks. Perché è una sfida, perché la redazione è composta da gente adorabile, perché mi porta a uscire da una zona di sicurezza. E perché scrivere, si sa, è parte di me.
Ringrazio di conoscere le mie priorità. Me ne sto accorgendo, di nuovo, in questi giorni. Potrei fare scelte facili per altri. Seguire la paura. Ascoltare i timori che porterebbero a mettersi al sicuro. Ma costerebbe ciò che sono e ciò che voglio. Se su un piatto ci sono la paura e sull’altro la mia natura, il secondo peserà (quasi sempre) di più, per quanto il primo possa sembrare più voluminoso.
Ringrazio di aver potuto vedere qualche amica lontana per la prima volta.
Ringrazio delle amicizie lontane che sembrano vicine. Che siano in Sardegna, in Veneto, in Lazio, in Scozia, in Germania poco importa. Ci sono ed è bello ci siano. Le vorrei vicino, quello sì, ma ci sono. Ci sono.
Ringrazio chi fa spazio e chi lo riempie. I primi perché così i secondi staranno più comodi.
Ringrazio chi mi ha dimostrato stima, rispetto e affetto, ringrazio chi si complimenta per le mie parole e per i miei pensieri: voi, forse, non lo sapete, ma mi fate un dono enorme ogni volta. Perché io sono lì dentro e quando apprezzate quello, state apprezzando me.
Ringrazio, come sempre, Miss Sauron, perché avere accanto qualcuno folle e nerd quanto te può essere pericolosissimo ma è ciò che ti permette di essere te stesso al cento per cento.
Ringrazio Stitch. Che sì, lo strozzerei 5 notti su 10, ma gli voglio bene e mi riempie casa. Anche letteralmente.
Ringrazio Pucca. Che magari è una piccola assassina, ma sotto sotto sotto si fa quasi volere bene. Quando non è intenta a minacciare la tua vita.
Ringrazio Rooney. Perché ha donato amore costantemente. Perché era meraviglioso. Perché era la bontà e la bellezza fatta felino. E perché mi e ci ha voluto bene. E quel bene è un regalo che rimane per sempre. Ci manchi.
Ringrazio Giorgia e Matteo. Ormai anche i sassi sanno perché, ma poco importa. Grazie.
Ringrazio Giuseppe per essere la persona che è. E l’amico che è.
Ringrazio di aver vissuto una fiera dietro il tavolo di un partecipante e aver chiacchierato con Mark Buchingham e Dan Slott e tanti altri.
Ringrazio delle foto con David Tennant ed Andrew Scott.
Ringrazio di Londra, sempre e comunque.
Ringrazio delle serate astronomiche e degli amici che ti invitano a viverle con loro.
Ringrazio dei concerti in piazza.
Ringrazio dei nuovi occhiali ordinati ieri: dopo cinque anni cambierò faccia e sono piuttosto emozionato.
Ringrazio dei voli, dei libri, dei fumetti, delle fiere, delle follie, delle cene, delle passeggiate, dei messaggi vocali per fare quattro chiacchiere, degli abbracci, degli inviti a cena ricevuti e proposti, degli esperimenti, del Quorn, dei film, del teatro, di Berlino, di Lucca, di Lecco.

E ringrazio chi, dopo 11 anni, ancora ogni tanto ha voglia di leggermi. Non so se sia masochismo, ma anche fosse io lo apprezzo.

E chi sta aspettando che finisca il romanzo. Lo so, ci sto impiegando tanto. Spero ne varrà la pena.

E, infine, ringrazio di nuovo me stesso.
Perché posso impiegarci settimane, mesi, anni, ma prima o poi imparo.
Perché non mollo.
Perché non transigo sui miei principi.
Perché accetto che le mie priorità siano diverse da quelle degli altri e ne faccia tesoro.
Perché non mi interessa farmi assimilare, mi interessa essere appagato. 
Essere me stesso.
Perché cerco di essere quello che gli anglosassoni definiscono “a decent man“.
Un uomo per bene. Dignitoso. Degno di rispetto.
Potrei svegliarmi domani e non avere nessuno intorno.
Potrei essere solo, completamente, da un giorno all’altro.
Se mai quel giorno dovesse arrivare, quanto meno potrò guardarmi allo specchio e dire “hai fatto del tuo meglio”.
E ringrazierò di avere questo.
Almeno questo.

(Di nuovo, se qualcuno ha voglia di ringraziare, si accodi pure)

Aries

Finché potrò continuerò ad osservare. Finché osserverò continuerò ad imparare. Finché imparerò continuerò a crescere. Finché crescerò continuerò a vivere.

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