The Gifted: 1×06 got your siX – 1×07 eXtreme measures

Al termine di boXed In, la rete mutante aveva identificato, partendo dai ricordi rubati all’Agente Turner, un edificio e, di conseguenza, un ufficio in cui provare a recuperare informazioni relative alla conversione forzata di individui dotati di poteri e conseguente loro uso da parte dei Sentinel Services. I due episodi successivi si concentrano, in modo diverso ma organico, sugli eventi che una tale scoperta ha scatenato.

got your siX

Clarice, dopo la scoperta della manipolazione subita e un non soddisfacente confronto con John, decide di lasciare il rifugio per andare alla ricerca dei propri legami passati, aspetto che verrà poi approfondito nell’episodio successivo. La sua assenza, nel frattempo, funge da spunto per l’utilizzo di Andy nella missione di cui parlavamo: senza i portali di Blink, infatti, i poteri del ragazzo sono quanto di più utilizzabile per accedere a un palazzo protetto e blindato; magari non altrettanto sottile, ma sicuramente funzionale.

La missione, a cui partecipa anche Reed come esperto del palazzo e a cui viene messo a capo Marcos, diventa così un’occasione di confronto tra padre e figlio, che però non subito prende la piega che l’ex-procuratore vorrebbe. In diversi momenti, buona parte dei quali ha luogo nel rimorchio di un camion, Reed tenta un avvicinamento: il primo tentativo, in cui cerca di parlare dei problemi che Andy aveva dovuto affrontare prima che esplodessero i suoi problemi, porta però alla luce la sua assenza nella vita precedente e l’incapacità di essere davvero di sostegno al figlio minore.

– Non abbiamo avuto modo di parlare di quello che ti stava succedendo a scuola. Sai, ho cercato di aiutarti. Sono andato a parlare col consulente scolastico.
– Sì, lo so. Lo sai che quello è il motivo per cui sono venuti a cercarmi quella sera in palestra, vero?
– Avrei voluto che me ne parlassi prima che diventassi così difficile.
– Tipo quando? A mezzanotte, quando tornavi a casa?

Durante una seconda conversazione, poi, quando cerca – apprezzabilmente – di capire meglio i poteri di Andy, finisce per cercare di dare al figlio una lezione di responsabilità con tempi e intensità quanto meno sbagliati, come sottolineeranno la reazione del ragazzo e un dialogo successivo tra Marcos e Reed. Andy è, l’abbiamo già visto, un adolescente estremamente umorale, i cui poteri possono essere strumento di sfogo ma anche di esaltazione: l’idea di essere costantemente sminuito o di non rendere sufficientemente fiero il padre lo porta a voler strafare e a rischiare, spesso, di essere più di ostacolo che di aiuto. L’episodio termina con un primo chiarimento tra uomo e ragazzo, ma siamo certi che l’argomento del carattere di quest’ultimo non sarà messo da parte.

Per quanto riguarda l’altra metà della famiglia Strucker, Caitlin si trova ancora in bilico tra il suo ruolo di supporto effettivo alla rete mutante e quello di madre, con gli istinti protettivi del caso. La sua reazione alla volontà, da parte di Lorna, di addestrare tutti i nuovi ospiti del rifugio per prepararli a una vera e propria guerra, può sembrare illogica e fuori dal mondo, ma nasconde il suo bisogno di continuare a sperare in un mondo migliore per i propri figli.

In questo episodio abbiamo ulteriore modo di vedere quanto Polaris sia una donna decisa e indurita dagli anni di lotte, con una meravigliosa dimestichezza nell’uso dei propri poteri e una buona capacità di leadership: sarà l’insieme di queste sue caratteristiche, messe insieme alla buona volontà di Lauren e del giovane Wes, a consentire la fuga del camion di Marcos e degli altri quando la missione finisce per prendere una piega piuttosto spiacevole.

Restando ancora focalizzati sulla rete mutante, la scoperta relativa a Pulse fatta nell’episodio precedente, unita allo spiacevole risultato del suo confronto con Blink, ha messo in crisi la sicurezza di John, che in un breve dialogo con Dreamer le esprime tutti i propri timori. Degno di nota, però, è qualcos’altro: scopriamo, quasi accennato, che John non è nella rete per caso, ma perché gli X-Men stessi gli hanno chiesto di occuparsene. Quali siano le conseguenze di questa informazione, sarà da vedere? Gli X-Men sono davvero spariti? E, se non lo sono, che fine hanno fatto?

Cambiando focus, ciò che avevamo previsto relativamente all’agente Turner si è puntualmente – e tristemente – avverato. Il rivivere il trauma della morte della figlia ha portato l’uomo a fare il classico patto col diavolo stringendo un’alleanza col Dr. Campbell: qualunque forma di barriera morale che fosse ancora presente nell’animo dell’agente è andata orma in frantumi sotto il peso di un dolore che già una volta potrebbe distruggere chiunque. Un primo dolore lo ha portato in cerca di una vendetta mascherata ancora da giustizia, il secondo – tanto terribile perché identico – lo porta ad abbandonare ogni finzione: il suo scopo, ora, è solo distruggere i mutanti e le questioni morali diventano irrilevanti.

Quanto questa possa considerarsi la sua caratterizzazione definitiva o quanto ci si possa aspettare un’ulteriore evoluzione, solo il tempo potrà dirlo.


eXtreme measures

Uno dei punti fermi, ormai, in The Gifted è il buon utilizzo di svolte narrative per dare motivazioni adeguate ai personaggi. Non accade – quasi – mai che qualcuno agisca solo perché lo sceneggiatore ha deciso così, ma ogni volta che c’è un’evoluzione o un cambiamento, questi sono poggiati su basi valide o, quanto meno, comprensibili. L’avevamo già notato con la parabola discendente di Turner, ma la cosa diventa ancora più evidente con la storyline legata a Clarice.

THE GIFTED: L-R: Jamie Chung and Blair Redford in the “eXtreme measures” episode of THE GIFTED airing Monday, Nov. 13 (9:00-10:00 PM ET/PT) on FOX. ©2017 Fox Broadcasting Co. Cr: Eliza Morse/FOX

Come detto, l’abbandono di Blink era stato funzionale all’utilizzo di Andy, ma tale scelta ha qui ulteriori ripercussioni: raggiunta da John, mosso sia dal proprio senso di colpa che da ragioni più pratiche, Clarice è alla ricerca del proprio passato e dei luoghi a cui è intimamente legata. La strada che più volte era comparsa durante la sua crisi nel secondo episodio si rivela vicina a una casa adottiva per mutanti nella quale era cresciuta durante la sua adolescenza ma il ritorno in quei luoghi, purtroppo, non ha però un buon sapore: la casa è stata assaltata dai Sentinel Services e le persone al suo interno catturate o uccise; sarà questa la spinta finale per il ritorno di Blink nelle fila della rete mutante. Come già visto in altri casi, quella spinta che non arriva per altruismo può comparire – anche più forte – per desiderio di vendetta.

Ricordi cos’ho detto prima sul fatto che questa non fosse la mia lotta? Non so se lo fosse prima, ma stai certo che lo è ora.

Anche nella vicenda di Marcos le motivazioni sono fondamentali. Eclipse, richiamato da Carmen, mente a Lorna perché non sa come dirle la verità. Questo, almeno, è ciò che racconta a se stesso, ma risulta evidente che l’ex-ragazza ha tutt’ora un certo appeal su di lui e, soprattutto, sa come toccare i suoi lati più oscuri: l’espressione sul viso del ragazzo dopo la missione richiestagli porta a dubitare quanto, in effetti, questi abbia effettivamente rinnegato il proprio passato.
Quali che siano le motivazioni, la reazione di Lorna alla scoperta della menzogna non è certo delle più tranquille, come ci si poteva ragionevolmente attendere.

Dopo la missione di pura azione dello scorso episodio, Reed si concentra stavolta nell’aiutare Sage nell’analisi degli hard disk rubati e, si sa, le informazioni possono essere un’ottima arma ma anche una condanna. L’arma, piuttosto smussata a dire il vero, riguarda Wes e un passato criminale di cui non aveva fatto precedentemente parola, che porta Reed a discutere animatamente con Lauren – dimostrando, di nuovo, una scarsa capacità di rapportarsi ai propri figli – ma anche a permettere al giovane mutante l’inizio di una propria redenzione. Si parlava poco sopra di motivazioni e ancora diventano elemento centrale: cosa aveva spinto Wes ad agire in quel modo? E cosa, ora, lo spingerà a fare diversamente?

Se anche questa breve deviazione narrativa non è spiacevole, ha però uno spiacevole sapore di forzatura. Wes, nel suo passato, si è macchiato di alcuni furti, questo è vero. Ma una reazione accesa come quella di Reed, date le condizioni attuali e il suo essere stato di fatto complice di decine di morti, sembra un inutile porsi su un immeritato piedistallo.

Karma vuole che tale piedistallo venga scosso già alla fine dell’episodio, quando si viene a scoprire che il famigerato Dr. Campbell è finanziato dalle Trask Industries, ovvero le stesse che crearono le Sentinelle in X-Men: Days of Future Past, a conferma dello stretto legame tra la serie TV e i film ad essa collegati: perché tale notizia scuote il piedistallo morale di Strucker? Perché il padre ha a lungo lavorato proprio per le industrie Trask e, se è vero che le colpe dei padri non devono ricadere sui figli, è anche vero che prevediamo uno scarso entusiasmo da parte della rete mutante dopo questa ulteriore notizia.

Alcune piccole note finali:

  • tutti i titoli degli episodi hanno sempre una X in evidenza. Si tratta di un omaggio alle saghe classiche degli X-Men, sempre battezzate con questa caratteristica.
  • Continuano gli omaggi al fumetto: in got your siX la fiancata del camion riporta il nome Claremont, chiaro omaggio a quel Chris Claremont che, più di ogni altro, ha legato il proprio nome agli X-Men, avendone firmato le saghe più importanti e classiche.
  • Viene detto, a un certo punto, che gli X-Men sono spariti a Dallas. Anche questo è un richiamo a una saga fumettistica classica, La caduta dei mutanti, alla fine della quale il gruppo mutante, proprio a Dallas, morì apparentemente davanti agli schermi televisivi di tutto il mondo. Apparentemente è la parola che ci fa domandare se anche nella serie sarà così.

Aries

Finché potrò continuerò ad osservare. Finché osserverò continuerò ad imparare. Finché imparerò continuerò a crescere. Finché crescerò continuerò a vivere.

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