Ritorno con qualche consiglio

Ogni anno il ritorno da Lucca è traumatico. Dopo giorni di svago, camminate, buon cibo, belle persone, acquisti smodati e cosplay più o meno fantasiosi tornare alla vita di tutti i giorni, soprattutto in un lunedì piovoso che più lunedì non si può, è veramente dura.

Devo dire che, come perfetto seguito di Samhain, questi giorni lucchesi mi hanno anche permesso di scoprire o confermare impressioni e idee che già avevo, un po’ per “sedimentazione” e un po’ per riconferma: ho avuto conferma che c’è gente che davvero ha la faccia come il culo anche oltre ogni previsione (ed è convinta anche che non si veda) e ho avuto modo di riscontrare quanto le parole significhino poco e i gesti tantissimo, una constatazione sicuramente banale ma le cui implicazioni sono sempre più importanti e ramificate di quanto si voglia pensare e credere; il risultato finale è che si prende atto dei fatti, si lascia che la delusione e l’amarezza decantino e poi si manda serenamente a fare in culo a cuor leggero.

Ma il post di oggi vuole essere, in realtà, di positività e potrei, ovviamente, mettermi di nuovo a elencare i tanti momenti da ricordare: non lo farò perché sarebbe un elenco simile agli altri anni e significativo forse solo per me, motivo per cui farò qualcosa di diverso. Ringrazierò e consiglierò.

I ringraziamenti vanno a quelle persone che, con la loro semplice presenza, per minuti, ore o giorni hanno contribuito al sorriso e al divertimento. Per cui grazie ad Alida e Luca, senza i quali non sarebbe mai lo stesso, a Gabriele, che vediamo sempre troppo poco, a Gianluca e Cristiana per lo sbattimento, per le chiacchiere, per la compagnia e per le tante cazzate sparate, a Francesco per le chiacchiere e la merenda insieme, ad Arianna perché è sempre bello passare dal virtuale al reale, ad Andrea per i brevi ma piacevoli saluti.

E poi passiamo ai consigli che, almeno in parte, si legano ai ringraziamenti.

Essendo Lucca, infatti, ormai una seconda casa, ci sono dei punti fermi da quali non ci schiodiamo: si tratta di luoghi dove andare per sentirsi a casa via da casa, per le coccole morali o materiali (leggi cibo) che ti donano.

Anzitutto, per forza di cose, la Locanda San Ginese: Alida e Luca sono due delle persone più accoglienti, buone, disponibili e gentili che si possano immaginare. Sono amici prima ancora di essere i nostri albergatori preferiti e stare in locanda vuol dire davvero donarsi una casa in cui bisogna solo desiderare essere coccolati. Non potremmo immaginare luogo migliore dove svegliarci al mattino prima di una giornata di comics e tornare la sera dopo chilometri e chilometri di camminate. Sono casa e sono famiglia. Tanto basta.

Poi il Caffè Ninci. Per me Gabriele è sempre stato un amico virtuale, prima ancora di iniziare a conoscere Lucca. Poi ho scoperto che il suo Caffè è uno dei bar storici in pieno centro. E dopo ancora ho scoperto che il suo caffè è eccellente e la torta di riso (che mangio solo lì) è strepitosa. Quindi abbiamo: una bella persona, prodotti di qualità e una posizione fantastica sia durante i Comics che in qualunque altro momento. Di preciso di cos’altro si dovrebbe aver bisogno?

E infine gli Orti di Via Elisa. Di posti dove mangiare bene Lucca è piena, sarei stupido a negarlo. Eppure gli Orti sono uno di quei locali dove vieni accolto a braccia aperte, dove mangi bene, dove ti senti coccolato e dove, durante i comics, sorridi per lo spirito di gioco che pervade il luogo. Non è un caso se noi da anni prenotiamo pranzi e cene da loro, per l’occasione: sappiamo che in questo modo avremo la certezza di mangiare bene e riposarci, creandoci una piccola oasi di stacco dalla stanchezza della giornata fumettistica. Si mangia bene. Si sta bene. Di nuovo, c’è poco da chiedere di più.

Sia chiaro: nessuno dei tre citati sa minimamente che sto per scrivere di loro qui sopra: non si tratta di un post “marchetta” come molti. Si tratta solo di un modo per ringraziare chi sa completare le nostre giornate in quello che è uno dei momenti preferiti dell’anno.

Grazie, davvero. E a chi dovesse passare da Lucca: beh, ora avete qualche dritta in più.

Aries

Finché potrò continuerò ad osservare. Finché osserverò continuerò ad imparare. Finché imparerò continuerò a crescere. Finché crescerò continuerò a vivere.

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