Tanto c’è posto
Sabato monterò una nuova, ennesima, Billy in casa. I dinosauri presi e che arriveranno in futuro stanno richiedendo posto su un mobile finora dedicato a volumi vari, per cui questi andranno spostati in luogo più consono.
E all’idea di montare una nuova libreria, il pensiero successivo è come distribuire i nuovi spazi, cosa mettere su un ripiano, sopra la libreria, su un altro ripiano: un copione visto ogni volta che ne ho acquistata e montata una e so già cosa accadrà; che lo spazio non sembrerà alla fine così tanto, che le tante possibilità si ridurranno alla realtà dei fatti e che bisognerà scendere a compromessi: ovvio, questo non significa che non sarò contento del nuovo mobile e dei nuovi spazi, ma è la mente che si portare via.
E, ieri sera, pensavo che questo capita fin troppo spesso, con lo spazio e col tempo.
Pensiamo di avere tantissimo spazio negli armadi, nelle librerie, nelle valige, nei comodini, nella vita e finiamo sempre per riempirli lasciando fuori qualcosa.
Ed è così, lo dico sempre, col tempo.
Pensiamo di averne sempre a sufficienza e non sappiamo mai se davvero sia così.
“Ma sì, vedrai che ci sta tutto”
“Ma sì, vedrai che ci sarà sempre posto per te”
“Ma sì, vedrai che avremo tempo per farlo”
“Ma sì, un giorno o l’altro si farà”.
Ecco, no.
Non “un giorno”, non “si fa un qualche modo”, non “si trova spazio”.
Quando.
Dove.
Cosa.
È il solo modo per fare ciò che si desidera, per includere ciò che si vuole, per non trovarsi ad aver finito il tempo, per non lasciare fuori dalla libreria quel libro che doveva per forza entrare ma che, chissà come, ci siamo dimenticati perché “tanto c’è posto.”
Cosa celebri oggi?
Non celebro l’aver imparato, perché non è vero. È vero che ci provo. È vero che ci penso. È vero che pensarci a volte fa male per la frustrazione e per la paura di non fare in tempo a fare tutto.Ma almeno ci provo e celebro questo.