E tu cosa ascolti?
Si tratta della classica domanda alla quale si inizia a sciorinare il proprio più o meno lungo (e più o meno opinabile) elenco di gusti musicali.
Stavolta, invece, il riferimento è a qualcosa di diverso.
Da un po’ di tempo, infatti, e sicuramente molto di più nelle ultime settimane ho cominciato ad appassionarmi a un mezzo di diffusione e comunicazione che avevo sempre snobbato: i podcast; mesi fa avevo iniziato a seguire, su segnalazione di Miss Sauron, l’ottimo connubio mailing list/podcast di Francesco Costa, giornalista del Post che si occupa di settimana in settimana degli aspetti più importanti della politica americana: pian piano, ascoltandolo ogni due settimane, mi sono reso conto di quanto fosse gradevole ascoltare approfondimenti giornalistici di qualità, con la possibilità di usufruirne in qualunque momento della giornata e di farlo mentre si guida, o si viaggia e così via.
Da lì, il passo verso la ricerca di altri contenuti è stato quasi obbligato e mi si è aperto un mondo: ci sono podcast davvero per ogni gusto, in italiano e, per mia estrema gioia, ancora di più in lingua inglese; potete ascoltare approfondimenti scientifici, novità sulle ultime uscite Marvel, notizie dal mondo gestite dalla BBC, approfondimenti politici per mano della gente di Slate, rubriche culturali del New Yorker o, ancora, della BBC, lezioni di lingua.
Insomma, quello che volete, quando lo volete.
L’aspetto estremamente piacevole è quello di una sorta di ritorno alle origini, a quando le radio erano unidirezionali e la comunicazione con lo spettatore non era in tempo reale: è vero, l’interazione può spesso essere un arricchimento, ma la possibilità di avere anche trasmissioni meramente unilaterali, il cui scopo principale è informare, raccontare, assumendosi il compito di raccogliere e comunicare il necessario, è un piacere che è stato bello riscoprire.
Come dicevo è piacevole ascoltare un podcast mentre intenti a fare altro, soprattutto guidare, e per chi come me non ha problemi con l’inglese e, anzi, è felice di poterlo esercitare, le news in americano e in britsh english sono uno strumento fantastico che unisce giornalismo serio all’esercizio della lingua.
So che è difficile capire il motivo del mio entusiasmo, per cui vi consiglio semplicemente di provare, magari partendo proprio da quello di Francesco Costa citato sopra, oppure cercando quello più adatto a voi.
Per chi ha un iphone o un ipad è sufficiente aprire la app podcast e cercare, gli altri (non so come funzioni android al riguardo) potranno comunque andare a cercarli in rete senza alcun problema.
Io di seguito ve ne cito alcuni che ho iniziato a seguire o da cui potreste iniziare a partire per cercare.
- Il succitato Da Costa a Costa: http://www.francescocosta.net/
- I podcast di BBC World Service. Personalmente ho iniziato ad ascoltare con regolarità il world news (che esce due volte al giorno) e attendo con curiosità “In the studio”, a partire da lunedì, che racconterà il modo in cui nascono le idee di scrittori, musicisti e altri artisti: http://www.bbc.co.uk/podcasts/worldserviceradio
- I podcast di apprendimento della lingua sempre di BBC: http://www.bbc.co.uk/radio/categories/learning
- Il New Yorker: https://www.newyorker.com/podcast
- This Week In Marvel: https://marvel.com/podcasts/10/this_week_in_marvel
- Slate: http://www.slate.com/articles/podcasts.html
- Scientificast: https://www.scientificast.it/puntate-del-podcast/
- Il disinformatico di Paolo Attivissimo: http://www.rsi.ch/rete-tre/programmi/intrattenimento/il-disinformatico/
Ok, mi fermo qui, ma spero di averi incuriositi a sufficienza.
Buon ascolto e, ovviamente, se avete podcast interessanti da segnalare, sentitevi liberi 😉
Cosa celebri oggi?
Il piacere che può dare una nuova fonte di conoscenza, quella sete di averne di più che solo chi è estremamente curioso conosce bene.