Soddisfatti e Rimborsati
Di solito, quando devo viaggiare, mi affido a due o tre siti di cui mi fido, cercando la soluzione più adatta e col miglior rapporto qualità/prezzo tra quelle disponibili: certe volte riesco a trovare veri affari, altre soluzioni dignitose, raramente vengo del tutto deluso (e, a dirla tutta, in questo momento non mi viene in mente alcuna situazione di vero disastro).
Tra questi siti c’è indubbiamente Booking.com, sia per la scelta e la comodità di ricerca, sia per alcune caratteristiche non frequenti su altre piattaforme: la cancellazione gratuita fino a pochi giorni prima del soggiorno (a volte il giorno prima) e la possibilità di pagare direttamente in albergo.
Si tratta di caratteristiche che, soprattutto pianificando in anticipo, permettono di prenotare un albergo a prezzi vantaggiosi senza rischiare di perdere le occasioni e, col pagamento posticipato, senza dover anticipare cifre che rimarrebbero così “bloccate” per mesi.
Già queste sarebbero motivazioni sufficienti, ma si aggiunge anche un servizio che non avevo mai verificato fino a poco tempo fa: la garanzia del miglior prezzo, ovvero la possibilità di essere rimborsati della differenza, nel caso in cui si dovesse trovare la stesso offerta altrove a prezzi più bassi.
Quando prenotai l’albergo per la mia breve trasferta a Londra di febbraio, scoprii un altro sito che offriva la stessa mia sistemazione a circa 30 euro in meno, anche se (per essere sinceri) non erano ben chiari i termini di cancellazione. Per questo motivo decisi di prenotare con Booking e, poi, di segnalare a loro il sito, confidando che se avessero trovato le condizioni mi avrebbero rimborsato.
Pochi giorni mi arrivò la risposta: sebbene le condizioni non fossero identiche (il pagamento era anticipato e non in albergo) avevano deciso di rimborsarmi comunque per ringraziarmi della preferenza accordata; rimborso che mi è regolarmente arrivato sulla carta di credito dopo aver mandato loro la fattura relativa al soggiorno.
Orbene, la scorsa settimana ho prenotato cinque giorni a Berlino per il mese di agosto e, poco dopo aver effettuato la prenotazione, ho scoperto che sul link diretto dell’albergo c’era la stessa offerta, sempre a un totale di 30 euro in meno.
Ho aperto la segnalazione e, stamattina, Booking ha confermato che mi rimborseranno.
Ora, le cifre non sono enormi, ma questo aneddoto mostra una cosa importante: se un fornitore di servizi va incontro al cliente, se non cerca di attaccarsi a cavilli per non concedere un’offerta pubblicizzata, se mantiene le promesse fatte senza far storie, anche a costo di rimetterci cifre (pur se basse), quello che ottiene sul lungo periodo è di fidelizzare quel cliente e portarlo a tornare in futuro perché si è trovato bene.
Se prima Booking era una delle mie scelte, in futuro probabilmente sarà la prima su cui cercherò (anche se, ovviamente, non l’unica) e questo grazie al servizio offerto.
Investire sulla soddisfazione dà spesso ritorni molto maggiori e più stabili di qualunque tentativo di fare i furbi, una lezione che dovrebbe essere banale, ma che tanti, troppi, sedicenti imprenditori continuano a non voler imparare.
PS: a proposito di viaggi, per qualche giorno il blog non verrà probabilmente aggiornato, mentre ricarico le batterie in terra d’Albione. Magari mi verrà voglia di postare qualcosa, ma non garantisco. Al massimo sarà una sorpresa 😉 See you soon