Agnelli e via dicendo
C’è qualcosa che, da vegetariano, faccio sinceramente fatica a capire: le campagne di sensibilizzazione (o presunte tali, perché sensibilizzare non è certo quello che fanno) volte a proteggere, di volta in volta, un animale o un altro dall’alimentazione umana.
Mi spiego meglio.
Si avvicina Pasqua e, come ogni anno, iniziano a fioccare post e condivisioni contro la tradizione dell’agnello: immagini più o meno strappalacrime che puntano o alla tenerezza del cucciolo di pecora o alla crudeltà dell’uccisione o a entrambi.
Di solito chi le condivide o è un vegetariano/vegano di quelli convinti di dover indottrinare il mondo oppure è un onnivoro come tanti altri che, però, non vuole che si mangi proprio l’agnello.
La domanda, in entrambi i casi, è una: perché?
Nel caso dei vegetariani e dei vegani, mi piacerebbe che prima o poi capissero che questo tipo di post anti-qualcosa servono esclusivamente a rafforzare le convinzioni di chi mangia carne e non si pone il problema: credete davvero che un post che punti alla tenerezza dell’animale o alla crudeltà dell’uccisione possano sortire qualche effetto? Non vi viene in mente che se così fosse avrebbero già cambiato le proprie abitudini?
Il risultato che ottenete, in questo modo, è di irritare chi magari ci sta pensando e infastidire chi, invece, ha già fatto la propria scelta in un senso o nell’altro.
Ma ancora più interessanti sono coloro che mangiano carne ma non vorrebbero si mangiasse l’agnello. Di grazia, perché? Perché è piccolo e carino? Quindi un animale adulto o meno carino invece può essere macellato senza problemi? E ancora: gli agnelli no, ma magari il vitello lo mangiate: non è un cucciolo anche quello? Ma, cucciolo a parte, mi spiegate questa abitudine di dividere tra animale di serie a e altri di serie b?
È quanto mi capita di pensare anche quando vedo crociate contro il consumo di carne di cane in certe fiere in cina, ma persone che poi magari si riempiono volentieri la pancia alla fiera della porchetta in Italia: perché i cani no e i maiali sì, me lo spiegate senza infilarci dentro aspetti affettivi che in questo ambito non devono entrare?
Pertanto, gentilmente, fate le vostre scelte e piantatela con queste campagne che nulla hanno a che vedere col risultato che vogliono ottenere: io, ovviamente, non mangerò agnello (e non lo mangiavo neanche prima, dato che non mi piaceva), ma non romperò le palle a chi lo mangerà, così come non rompo le palle a chi mangia qualunque altro tipo di carne finché questi non viene a rompere a me perché non ne mangio.
Rispettate (rispettiamo) le scelte alimentari altrui: questa è l’unica regola sensata e valida da seguire.