In memoria
Come si può scrivere qualcosa di originale o anche solo significativo quando scompare un tuo idolo?
Come si può rendere l’idea del dolore che si può provare per qualcuno che non hai mai incontrato ma che ha costantemente fatto parte della tua vita?
Non lo so.
Non sono così bravo con le parole.
E non sono così bravo a scrivere con le lacrime agli occhi.
Carrie Fisher ci ha lasciati. Non sarà più il generale che abbiamo visto nell’ultimo Star Wars, non ci racconterà più nuove storie, non ci farà più sorridere per le sue risposte a tweet o commenti assurdi.
Ci ha lasciati e l’ondata di dolore che sto vedendo sui social, da parte sia di gente appassionata che di personaggi che l’hanno conosciuta e amata, è incredibile: per tutti coloro che sentiranno la sua mancanza è stata simbolo di qualcosa; per i fan è stata la prima Principessa badass, in grado di mostrare che una donna può e deve salvarsi con le proprio mani e non è seconda a nessuno quando si tratta di lottare; per gli adolescenti di un certo periodo è stata anche il sogno erotico col suo iconico costume di metallo che tanto odiava. Ma per altri è stata donna simbolo della lotta contro la malattia mentale, oltre che attrice a volte sottovalutata, scrittrice, sceneggiatrice. E per chi la racconta avendola conosciuta, anche presenza di calore nelle vite altrui.
Per me, per noi, è stata un’amica lontana. Quella zia un po’ pazza che sai essere stata una gran figa da giovane e che è rimasta terribilmente cazzuta. Quella che pensi ci sarà sempre e per sempre, che sarà lei a seppellire te perché, diciamocelo, come può esistere davvero il mondo senza di lei?
Ora toccherà scoprirlo, ma so già che sarà sbagliato. Non avrà più quel sapore. Mai più.
E mi terrò stretto il suo libro acquistato giusto pochi giorni fa, guarderò i suoi film, mi chiederò come sarebbe stato averla nei seguiti.
Qualche mese fa, alla Star Wars Convention, lei era lì. Avremmo potuto farci fare un autografo, ma onestamente il costo era veramente troppo alto. Mentirei dicendo che tornando indietro agirei diversamente, ma una piccola parte di me ora pensa che avrebbe avuto l’occasione di stringerle per un istante la mano e ora non potrà accadere più.
Sono pensieri stupidi, ma non importa.
La nostra principessa Leia ci ha lasciati.
La nostra regina Carrie.
E se qualcuno ha qualcosa da ridire sulle lacrime che stanno scorrendo, beh, può andare a giocare con un Rancor affamato.
Che la Forza sia con te, Carrie.
Grazie.
E scusa per questo brutto, striminzito, post.