Waiting

Come tutti, io non amo certo andare dal medico: un po’, ovviamente, per l’ovvio legame con la causa, ma motivo altrettanto importante è l’esperienza della sala d’attesa, una di quelle prove per cui non ci si potrà mai preparare abbastanza.

Stanotte non sono stato bene, per cui stamattina decido, mio malgrado, di andare dal medico; l’orario di visita inizia alle 9.30, ma conoscendo il rischio di trovare già parecchia gente, decido di uscire 45 minuti prima dicendomi che al limite troverò lo studio chiuso e aspetterò in corridoio, anche perché poi devo assolutamente lavorare.

Trovo in realtà lo studio aperto e dentro c’è già una signora ad aspettare.  Non capisco se si sia appena svegliata dopo aver passato lì la notte, ma non mi sento di escluderlo a priori. Saluto educatamente e mi siedo. La signora ci tiene a comunicarmi che il medico c’è già e sta mettendo la “macchinetta per il cuore” a un signore. Bello sapere che la privacy viene così rispettata.

Sto per mettermi a leggere, quando si apre la porta ed entra un’altra signora. Dentro di me sospiro, rendendomi conto che sono arrivato appena in tempo. La nuova arrivata viene immediatamente messa a parte dell’attività che sta svolgendo il medico e risponde “ah, sì, anch’io devo mettere la macchinetta”.
“Oggi?” – chiede la prima arrivata.
“Eh?”
“Deve metterla oggi?”
“Cosa?”
“La macchinetta per il cuore”
“Ah, no! La metterò, ma non oggi”.
E lascia nell’aria quelle supense che forse solo un episodio della signora in giallo potrebbe eguagliare.

Arrivano altri due. Coppia. Si siedono. Vengono informati della macchinetta del tizio dentro che noi non vogliamo che l’informazione non si diffonda, vero? Veniamo a sapere (sì, veniamo, perché provateci voi a leggere quando questi petulano) che i nuovi arrivati devono fare la puntura. Non viene specificata quale. Mi chiedo se dicano al medico “faccia lei” sperando in qualcosa di buono.
Ma c’è il dramma “eh, ma chissà se ce la fa. Magari ormai è tardi”.
Suspense. Dramma. Questa mattinata porta con sé tutto.

Esce il tizio della macchinetta: da come parla col medico sembra persona equilibrata.
Sembra.

Perché mentre la tizia prima di me entra e lui si infila il cappotto, mi attacca pezza e faccio in tempo a sapere che:
– lui vive fuori Milano
– e per fortuna ha l’Euro 4, perché altrimenti non si poteva circolare
– che fa freddo, eh, ma non ancora abbastanza perché c’è questa dannata aria africana (effettivamente quando sono uscito ho sentito un po’ di afa, la famosa afa a tre gradi centigradi che tutti voi avete provato)
– che però non c’è nebbia (ah no? E io cos’ho visto nei giorni passati? Mi si erano offuscati gli occhiali per l’umidità)
– ma che comunque noi abbiamo bisogno che piova così lava un po’.

Il tutto senza che io apra bocca! Zero. Non ce n’è bisogno. Lui è autonomo. Io faccio solo da punto su cui fissare gli occhi.

Nel frattempo arriva un’altra persona e, non potendo più dire della macchinetta, ci si affretta a spiegare che la coppia è lì per la puntura. Quando la neo arrivata li guarda, santa donna, come fossero pazzi, questi si affrettano a ribadire “no, perché sa, magari si preoccupa“.

Non sento la risposta perché il medico finalmente libera chi mi precedeva. Entro, prendo le prescrizioni, esco e saluto velocemente.

Unico problema è che ora mi chiedo se, alla fine, la puntura l’abbiano fatta.

 

Aries

Finché potrò continuerò ad osservare. Finché osserverò continuerò ad imparare. Finché imparerò continuerò a crescere. Finché crescerò continuerò a vivere.

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6 risposte

  1. Monica ha detto:

    Chissà, forse non si saprà mai… un mistero che verrà affrontato da Giacobbo nella prossima puntata di “Misteri”.
    Scherzi a parte, spero tu stia meglio adesso e non sia stato niente di grave. Mi raccomando, vedi di non farmi preoccupare che sto a 2500 KM di distanza 😛

  2. Fiorella ha detto:

    Ehhhhhh questo si che e’a un bel dilemma…
    Oltretutto con questa nebbia che non si vede…
    Mi sembra il film “Toto’, Peppino e la malafemmina”, hai presente quando arrivano a Milano? Ecco.
    Anche qui a Torino, “non si vede” la nebbia ^_^

  3. giancarla ha detto:

    consolati,oggi ero in fila a Palazzo Marino per vedere il quadro diPiero della F mi si avvicina una signora milanese che voleva sapere fino a quando rimaneva esposto, alla mia risposta (8gennaio )si e’incavolata perche’ durava troppo poco e lei non aveva tempo da perdere il file(sembrava quasi che fosse colpa mia!) ma sono tutti fuori????

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