In un giorno così
Oggi poteva essere una giornata potenzialmente difficile, con una messa on line di modifiche delicate: tutto era stato testato parecchie volte, ma in produzione la cautela non è mai troppa.
Eppure è andato tutto liscio (e spero di non tirarmela addosso proprio ora): passi eseguiti senza problemi, nessun inconveniente, tutto funzionante al primo colpo.
Alle 18 avevo finito di lavorare.
Relax. Divano. Luci spente, a parte l’albero. Così per un’oretta e qualcosa.
Poi fuori per una pizza con un amico.
Chiacchiere. Cazzate. Scambi di opinioni.Pizza.
Meneghina con gelato e grand marnier.
Cazzate. Risate. Cazzate. Uno scambio di regali. Cazzate. Auguri.
E di nuovo a casa.
Luci spente.
L’albero come unica fonte di minima illuminazione.
Il silenzio.
Il divano.
Respirare.
Stitch che russa sulla poltrona.
E rendersi conto che sì, stai bene. Nonostante ricordi, coincidenze, ferite, paure in dissolvimento.
Stai bene.
E lo respiri a fondo.