Una serie di contrattempi (e condimento di gente poco gradevole)
Si parte con l’idea che, dato che Miss Sauron è a Milano per un corso, possa essere gradevole andare all’Auditorium per un concerto e, con tale idea, si decide di comprare i biglietti in anticipo.
Poi capita che il treno è in ritardo, cosicché invece di arrivare alle 17.15, arriva alle 18.
Lo spettacolo è alle 20.
E capita che piove.
Così arriviamo a casa alle 18.30 e riusciamo a mangiarci giusto due pseudo panini prima di uscire.
E consci del traffico decidiamo di prendere i mezzi.
Ma poi capita che il tram arriva dopo venti minuti (letteralmente).
E capita che per il traffico ne impieghi altrettanti e che, pertanto, si arrivi con quindici minuti di ritardo.
Così capita che ci ritrovi a dover vedere ascoltare la prima parte del concerto dal foyer, con altri trenta o quaranta nelle nostre condizioni e qualche vecchio a lamentarsi perché non l’hanno fatto entrare.
E quindi capita che ci sediamo ai nostri posti per meno di un’ora, fino alla fine del concerto.
E che quando usciamo diluvi.
E che riusciamo a trovare una macchina elettrica a noleggio che dovrebbe avere 40 km di autonomia.
Ma i 40 diventano improvvisamente 20 e i 20 calano molto più velocemente del previsto.
Così capita di arrivare nel parcheggio vicino casa col display che segnala “carica esaurita” e io che mi immagino la macchina spegnersi come l’Iphone quando pensa di essere scarico.
Una serata rilassante.
Capita che anche no, ecco.
PS: nota a margine, che non posso e non voglio dimenticare. Come detto nel cazzeggio qui sopra, a causa del tram siamo arrivati in molti in ritardo e, com’è giusto, non ci hanno fatto entrare. Sottolineo “come è giusto”, perché trovo assolutamente corretto che a spettacolo iniziato nessuno debba entrare a disturbare. Ma, come scritto sopra, diversi anziani si sono lamentati con più o meno veemenza, ma la scena peggiore è stata di una donna di mezza età, altezzosa e arrogante, che si è messa quasi a urlare che lei aveva pagato il biglietto, che la colpa era del tram e che lei “non era una ritardataria”, come se “ritardatario” fosse una sorta di termine da applicare a spregio. L’addetta dell’auditorium è riuscita a gestirla, ma con evidente fastidio e frustrazione, tanto che poco dopo ci siamo avvicinati per complimentarci per la pazienza e per dirle che aveva perfettamente ragione. Trovo sia importante, soprattutto in certe situazioni, dare un po’ di sostegno morale perché avere a che fare con certa gentaglia può mettere a dura prova anche la persona più educata e paziente.
Complimenti per la sensibilità di dare una parola di conforto all’addetta.
Guarda, ormai sono convinto che sia necessario che chi ha più sensibilità e buon senso li usi