Ricominciare
Saranno coincidenze, non ci sono dubbi.
Puri casi che per strane combinazioni si presentano in momenti in cui riconosciamo, per forma mentis, uno schema che, probabilmente, non esiste.
A volte vengono chiamati segni, perché ci si vede qualcosa.
A volte, semplicemente, ci si vuole vedere qualcosa.
Così, qualche mese fa, quando le cose sembrava potessero iniziare a cambiare, la coincidenza con l’aver chiuso alcune porte è stata percepita.
E oggi, il giorno in cui finalmente ho fatto la cosa più importante per lasciarmi lo schifo alle spalle, è anche il giorno in cui ho ricevuto il disegno per il nuovo tatuaggio, che tanto attendevo.
E domani ci saranno lavori in casa per qualcosa che da tempo era dovuto.
E sì, saranno coincidenze, tutto quello che volete, ma può essere bello leggerci un po’ di speranza dentro.
Soprattutto stasera, che la sensazione principale non è il sollievo, non è la festa, niente di tutto questo: è il sentirsi frastornati, il non percepire quel cambiamento improvviso (impossibile razionalmente, necessario emotivamente) per lasciarsi tutto alle spalle.
Non è, sia chiaro, un non essere mai contenti: sono riuscito in qualcosa che sembrava sempre più impossibile, con le mie forze e con l’aiuto morale e materiale di tante persone, non sarò mai grato abbastanza di questo; ma certi pesi, lo scrivevo un paio di mesi fa, quando si tolgono lasciano il segno, almeno per un po’.
Per cui lasciatemi vedere qualche segno anche dove non c’è.
Lasciatemi ricominciare da lì.