Riprendere
Settimana scorsa, in due giorni, avevo cercato di riprendere a lavorare al romanzo.
Era stato faticoso.
Nonostante ne avessi voglia, nonostante almeno qualche idea ci fosse, le parole uscivano a fatica.
Ho scritto 6/7 pagine in quei due giorni, ma non potevo dirmi soddisfatto per quantità (non molte, non per quel tempo) o per qualità.
Avevo scritto, sì, ma sembravano in qualche modo pagine sbagliate, come se i personaggi non fossero loro, come se fossero fuori parte o fingessero.
Ieri avevo intenzione di proseguire, ma il fuoricinema ha finito per occuparmi la giornata, così oggi è stata la giornata dedicata.
Ho riletto quel che avevo scritto e, come nulla fosse, ho rimesso mano.
Non pensandoci o ragionandoci, ma semplicemente correggendo tutto ciò che era sbagliato.
Ogni frase sbagliata, ogni espressione che quel personaggio non avrebbe detto.
Una parte di me vedeva ciò che era sbagliato e come doveva essere e ci metteva mano.
Poi ho aggiunto dei pezzi.
Descrizioni.
Pensieri.
Ho permesso che quel mondo che ora è solo nella mia mente tornasse a uscire da solo.
E qualcosa è nato.
Sono 8 pagine in tutto, da sabato scorso: un numero ridicolo, lo so. Un numero troppo basso per fare la differenza.
Ma una differenza c’è stata: stavolta, alla fine, ero lievemente più soddisfatto.
Da qui alla fine verranno rilette, rimaneggiate e magari stravolte chissà quante volte, lo so.
Ma oggi erano meno sbagliate.
Oggi erano più “loro”.
Oggi erano più “mie”.
E, per stasera, mi ritengo soddisfatto così.