Di suicida non c’è solo la squadra

Io mi metterei anche a scrivere un post approfondito su Suicide Squad, davvero; il problema è che non so da dove iniziare; il problema ancora maggiore è che la stessa cosa penso sia stata detta da chi, quel film, l’ha montato.

Raramente ho visto qualcosa di altrettanto sconclusionato, dalla trama (a star larghi) esile e dai tagli fatti con l’accetta se non con la motosega: e chi scrive è uno che, al riguardo, è di bocca parecchio buona e tende a giustificare peccati più o meno veniali.

Ma qui, davvero, è troppo pure per me.

Non solo i “ma perché succede questo” o gli spiegono che occupano, inutilmente, più di metà del secondo tempo, ma anche i “ma questo chi diamine è?” o i “come siamo arrivati a questo punto?” che costellano buona parte del film.

Se si può dire qualcosa di questa pellicola è che rappresenta la dimostrazione perfetta per cui la Warner non dovrebbe mettere bocca nel montaggio e nel contenuto dei film che affida certi registi: il risultato, poi, è questa roba che neanche lei sa bene cosa essere.

Poi ribadiamo quello che hanno detti praticamente tutti: Margot Robbie e Will Smith sono perfetti, divertenti e in parte, le scene d’azione sono belle e, di base, il film è comunque divertente, ma il trailer ci aveva promesso ben altro.

E Jared Leto?
Sono combattuto.
Per me Ledger rimane IL joker, ma Leto non mi è dispiaciuto, anche se mi è sembrato interpretasse per lo più una versione sovradimensionata di se stesso.
Quello che proprio non ho mandato giù è il rapporto tra lui e Harley, talmente addolcito da essere irriconoscibile.
La questione principale, però, è che semplicemente il Joker, in questo film, non serve a niente. 

Ci sono personaggi che non si sa chi sono e cosa fanno lì, eventi che non si sa da dove vengono fuori, salti di trama che, evidentemente, venivano spiegati in scene tagliate.

In sosanza è un guazzabuglio di scene poco appiccicate tra loro.

Apprezzabile la colonna sonora (ma quattro canzoni nei primi dieci minuti sono decisamente troppe) e l’ironia ben calibrata principalmente su Smith e Robbie, ma anche su qualcuno degli altri.

Divertente, insomma, se non ci si pongono del tutto domande, altrimenti è più una grande occasione sprecata, per quanto mi riguarda.

Sarei curioso di vedere una director’s cut per capire se almeno la vicenda voluta inizialmente fosse più libera da critiche.

 

 

Aries

Finché potrò continuerò ad osservare. Finché osserverò continuerò ad imparare. Finché imparerò continuerò a crescere. Finché crescerò continuerò a vivere.

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