Luce

Il buio aveva cominciato a manifestarsi alla fine del 2014.

Imprevisto, spaventoso, ma in qualche modo ancora lontano.

È rimasto un crepuscolo distante per mesi e quando sembrava dovesse essere di nuovo vicino il giorno, la luce è crollata all'improvviso.

Non ancora un buio completo, ma sufficiente a oscurare tanta luce, sufficiente a iniziare a far sentire freddo.

Ma di nuovo ci si viaggiava dentro.

Poi gennaio, nel corso di un altro dolore, una dietro l'altro aggiornamenti sempre peggiori.

No, la via di uscita non funziona.

Il buio cala.

No, la soluzione tentata è respinta.

Il buio si assesta.

E a quel punto era viaggiare cercando di intuire la strada, provare uscite sigillate con nessuno che volesse aprirle.

Paura.

Paura sempre maggiore, un giorno dopo l'altro.

Tentarle tutte, anche le più disperate.

E chiedere aiuto, che non poteva aprire la porta per uscire, ma accendere delle piccole luci per guidare lungo la strada: luci a cui sarò grato, singolarmente, per sempre.

Ma le porte erano chiuse.

Il buio non diminuiva.

La paura e il freddo aumentavano.

Poi, oggi, una telefonata.

Un sì dopo mille no.

L'ostacolo principale svanito.

E io, lo giuro, faccio ancora fatica a crederci.

Ho paura di crederci.

Poi il tunnel non è ancora finito, lo sarà nel momento in cui tutto sarà siglato e confermato.

Ma ora, lì davanti, c'è una luce di cui iniziavo a dubitare l'esistenza.

Oggi la vedo.

E questa, questa è la notizia più bella da novembre 2014.

Grazie.

A tutti quelli che hanno saputo e voluto esserci.

A chi ha capito.

L'uscita è lì davanti.

Finalmente la vedo.