Una serata con Jen Kirkman

Diversi mesi fa, all'arrivo di Netflix in Italia, ho colto l'occasione di guardarmi alcuni spettacoli originali di vari Stand-up Comedians, quelli che (riduttivamente) in Italia vengono chiamati cabarettisti e che se, da noi, hanno sempre meno risalto, oltreoceano continuano a prosperare spesso meritatamente.

Uno di questi spettacoli, anzi, il primo tra questi che mi sono trovato a vedere è stato “I'm gonna die alone and I feel fine”, di Jen Kirkman, comica mia coetanea che non avevo sentito nominare prima.

Fu una sorpresa piacevolissima: la Kirkman ha il tipo di comicità che piace a me, pungente, diretta, autoironica, un po' misantropa, senza giri di parole e senza sconti per nessuno.

La prima battuta del suo spettacolo, per capirci, era “La gente è stupida”: come non amarla?.

Così, alcuni mesi fa, quando ho scoperto che sarebbe stata a Londra, ho controllato le date e quando è venuto fuori che la sua prima esibizione coincideva con l'ultima notte di un viaggio prenotato da un anno, beh, non poteva non essere un segno: i biglietti low-cost in quanto preview sono stati la ciliegina.

Ed eccoci là, stasera.

Soho Theatre.

Location perfetta, un bar ad accoglierci per bere qualcosa prima dell'apertura delle porte, una sala non enorme con visibilità perfetta, noi seduti in seconda fila e lei per un'ora a farci piangere dalle risate (con Miss Sauron che, in certi momenti, smetteva di respirare).

Uno spettacolo nuovo, questo “I know what I'm doing and other lies I tell myself”, in cui la Kirkman racconta le tante volte in cui pensava di sapere cosa stesse facendo ma che in realtà non ne aveva la minima idea: e questa scusa la aiuta a sparare a vista su famiglia, amici, relazioni, primi rapporti sessuali e quant'altro possa venirle in mente, incluso qualcosa sull'11 settembre che non è nulla di quello che potreste aspettarvi.

Non solo è stata una conferma, ma ci ha regalato una di quelle serate che alleggeriscono il cuore a furia di risate: un dono che, di questi tempi, è impagabile.

Dulcis in fundo, la possibilità di farsi autografare il suo libro dopo lo spettacolo, con stretta di mano e dedica incluse.

Riesco a pensare a pochi modi migliori di chiudere questa mini-vacanza.

E voi correte a guardare il suo spettacolo su Netflix, fidatevi.

 

 

Aries

Finché potrò continuerò ad osservare. Finché osserverò continuerò ad imparare. Finché imparerò continuerò a crescere. Finché crescerò continuerò a vivere.

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