Domande importanti
Non mi metterò certo a raccontare un concerto dei Sigur Ros, un po' perché o lo si apprezza o li si odia e se li si apprezza si immagina perché non sia raccontabile e se li si odia non lo si vuole certo sapere.
A noi è piaciuto molto e tanto basta.
Non starò neanche a parlare dell'organizzazione degli I-days di Monza: a parte il prezzo affatto basso del parcheggio interno (10 euro, ma l'alternativa per noi non era proponibile), la situazione interna era assolutamente gradevole: ampi spazi, buona acustica, possibilità di muoversi, se necessario.
Promosso, il che è un bene anche in vista del concerto degli Suede di domani sera.
A margine potrei dire che non ho mai visto tanta gente stare male a un concerto come stasera: facile ironia vorrebbe farmi dire che, probabilmente, le luci stroboscopiche e certi passi di alcuni brani hanno generato una reazione violenta, mentre il buon senso mi fa consigliare a chi va a un concerto o, soprattutto, a un festival del genere, di piantarla di fare i fighi a bere birra che, udite udite, vi disidrata e poi crollate a terra come delle pere, in giornate calde come queste.
No, quello che invece vorrei chiedermi è: per quale cazzo di motivo certa gente sta tutto il tempo di un concerto a riprenderlo con il suo strafottuto telefonino?
No, davvero, spiegatemi, perché io non ci arrivo.
Capisco qualche foto e qualche secondo di video: capita anche a me per la voglia di condividere il momento.
Ma si tratta di qualche foto e pochi secondi di video; ma un'ora e mezza? Due ore? Perché?
Pensi di rivedertelo a casa? Così da guardare così che avresti potuto vedere in diretta se non fossi stato intento a riprendere?
Vuoi postarlo su YouTube?
Vuoi rompere i coglioni agli amici e farglielo vedere?
Stasera un ragazzo è stato tutto il tempo col braccio dritto, peggio che nel saluto romano, a riprendere con tanto di led acceso.
Noi eravamo a sinistra del palco, a un'angolazione in cui:
- Le riprese vengono di merda
- L'acustica nel cellulare non arriverà mai.
- Il tuo led serve solo a rompere il cazzo a chi ti è intorno, dato che non può certo migliorare le riprese.