Chi vince?
È davvero così?
Vive meglio chi se ne frega? Chi non rispetta niente e nessuno, chi se ne fotte delle regole, chi fa cosa gli conviene, chi ritiene che “giusto” equivalga sempre a “a mio favore”? Chi è certo di essere più furbo degli altri?
Come funziona, realmente?
Che sta meglio chi non ragiona, chi non si pone domande, chi si crogiola nella stupidità, nella cattiveria o in entrambe?
Qual è il vero segreto?
Non rispettare nulla e quindi non temere di perdere nulla, non avere principi da infrangere e quindi essere liberi di fare ciò che si vuole, guardare gli altri come polli da spennare o pecore da tosare, pensare al mondo come a qualcosa da consumare a piacimento?
Usare. Prendere. Svuotare. Buttare.
Chi vince?
L’odio? L’ignoranza? La stupidità? Il branco? L’ottusità? Il bigottismo? Il razzismo? L’omofobia? I vari “mandiamoli a casa loro”?
No.
Non voglio.
Non voglio crederci, non voglio arrendermi, non voglio neanche pensarlo.
Ho sognato, ho costruito ciò che sono, ho pensato a giusto e sbagliato.
Ho sbagliato e commesso errori e ho sempre cercato di pagare quando è capitato.
A volte ho pagato anche più del dovuto, forse.
E io voglio credere che sia giusto così.
Voglio pensare che la soddisfazione morale non sia l’unica che possa tornarne perché, diciamocelo, la soddisfazione morale sa di pacca sulla spalla allo sfigato ultimo arrivato.
“Però, dai, ti sei impegnato”.
No, non voglio crederci.
Non voglio.
Ma ci sono giorni, sere, momenti, in cui la stanchezza di tutto questo mi travolge.
In cui le energie sembrano finire.
E mi dico che forse, forse, forse, ho sbagliato tutto.
Che forse hanno ragione loro.
Che forse non ne valeva la pena.
“Ma tu sei una brava persona, sei una bella persona”.
Forse.
Ed è una colpa che difficilmente passa impunita, sembra.
È stanchezza. Difficile e prolungata stanchezza con picchi in certi giorni. Domattina mi alzerò e sarò sempre me stesso, perché io di essere altro non sono capace.
Mal che vada qualcuno mi dirà “però, dai, ti sei impegnato”.
Mi succedeva quando provavo a fare sport.
Ci sono abituato.
La vita non accade a te, accade – per – te.
Realizzarlo ti apre gli occhi. E ti fa agire. E ti cambia.
bruco vs farfalla ;))
Tutto verissimo. Ma è anche vero che questo passaggio sta diventando un filo troppo lungo, diciamo 😉