Esagerata?

È di questi giorni una polemica legata a X-Men: Apocalypse e, in particolare, ad alcuni cartelloni pubblicitari utilizzati da Fox che raffigurano il villain interpretato da Oscar Isaac mentre strangola Mystica, interpretata da Jennifer Lawrence, in un’immagine che riprende direttamente una scena del film.

L’immagine è questa, per capirci.

Bene, l’attrice (magari non famosissima per chi non guardava Streghe) Rose McGowan ha fatto una dichiarazione molto dura, al riguardo, che riporto di seguito:

C’è un problema importante quando gli uomini e le donne della 20th Century Fox pensano che la violenza contro le donne sia un modo per promuovere un film. Non c’è alcun contesto nel cartellone, solo una donna che viene strangolata. Il fatto che nessuno l’abbia segnalato è offensivo e francamente stupido. Immaginate se ci fosse un uomo di colore che viene strangolato da un bianco o un omosessuale strangolato da un eterosessuale? La reazione sarebbe enorme. Quindi rimediamo a questo errore. 20th Century Fox, visto che non potete dare spazio a nessuna regista donna nei prossimi due anni, perché non sostituite almeno il cartellone?

Bene.
Ora, non so voi, ma io non so darle tutti i torti.
Io non sono un fan della censura, così come non sono un fan del politically correct svuotato di ogni significato.
Per di più sono d’accordo sul fatto che persone normali non dovrebbero trovare in questo cartellone nessuna istigazione alla violenza, perché, semplicemente, non c’è quel seme in loro.

Questo in un mondo ideale e il nostro mondo, mi spiace, ma è tutto fuorché tale.

La McGowan non ha attaccato la scena del film, ma ha esplicitamente detto che l’immagine, così decontestualizzata, è pericolosa perché porta avanti un concetto di normalità applicato alla violenza sulle donne.
Non dovrebbe essere così, assolutamente, ma purtroppo questo rischio c’è.

Guardate la vicenda di Sara. Guardate com’è stata trattata da giornali e dal pubblico e rifletteteci: io non metto in dubbio (o almeno mi piace crederlo) che molti che mi leggono non  penserebbero neanche lontanamente a fare violenza, psicologica o fisica, a nessuno, in primis a una donna, ma il fatto è che ce ne sono troppi in circolazione che in passato o in futuro, invece, lo faranno.
E lo faranno non perché sono pazzi, non perché amano ma hanno un momento di debolezza: lo faranno perché figli di una cultura in cui certe immagini e certe idee non sono considerate violente e sbagliate.

Questo è, che vi piaccia o meno.
E il volerlo sminuire rafforza solo il concetto, perché dimostra che non si vuole vedere la situazione.

Ripeto: in una mondo normale quell’immagine non dovrebbe essere pericolosa o, almeno, dovrebbe essere accolta allo stesso modo di qualunque altra immagine promozionale che mostri violenza, ma se la cultura (o la sua assenza) dilagante è già sbilanciata in una certa direzione, allora quella scintilla promozionale può far esplodere una polveriera.

Non a voi? Bene, me ne compiaccio, ma a qualcuno sì.

Quello che poi mi fa specie è la reazione dei vari nerd al riguardo.
Alcuni, incapaci di discernere tra film e polemica, se ne sono usciti con dei pipponi sul fatto che negli X-Men i personaggi femminili sono fortissimi e quindi l’obiezione è assurda o, ancora, che Apocalisse e Mystica sono mutanti, Apocalisse è potentissimo e quest’immagine mostra solo una scena tra personaggi in lotta.
Già, peccato che i cartelloni vengono visti anche e soprattutto da chi quel film non lo vedrà e degli X-Men non sa una beneamata fava.
La McGowan parla di “decontestualizzazione”: ha forse troppe sillabe per capire che cosa intende?

Una ragazza che oggi su una pagina nerd ha cercato di spiegare perché la McGowan avesse ragione si è vista attaccata perché aveva come immagine di copertina Danaerys Targaryen e, quindi, non aveva diritto di parola perché in Game of Thrones c’è violenza e stupri e quant’altro. Di nuovo, il concetto di contesto evidentemente sfugge ai più.

E ancora molti hanno attaccato la McGowan dandole della “femminista del cazzo“, della “attricetta in cerca di pubblicità” o, peggio ancora, dicendo che una che è andata più volte in giro quasi totalmente nuda non può permettersi di lamentarsi della violenza sulle donne mostrata da un cartellone.

Ora, a parte che le “femministe del cazzo” sono spesso quelle, per chi le chiama così, che si lamentano della violenza verbale o fisica di una certa cultura (e quindi non hanno esattamente torto) e a parte che anche se una fosse alla ricerca di pubblicità non per questo avrebbe torto, io vorrei soffermarmi sull’ultimo punto, così come ha fatto oggi Roberto Recchioni  col quale (per una volta) mi trovo d’accordo.

Dire che una che va in giro nuda non può lamentarsi della violenza reale o potenziale equivale a fare lo stesso ragionamento per cui una donna che viene stuprata se l’è andata a cercare. La base del pensiero è esattamente la stessa. Sei nuda o quasi -> sei una troia -> ti posso fare quello che mi pare perché te la sei cercata (o, in questo caso, non hai diritto di esprimere pensieri contro la violenza).

Ecco, il semplice fatto che ci siano risposte di questo tipo dimostra che l’obiezione della McGowan abbia più fondamento di quanto vi piaccia credere.

Per la cronaca, comunque, Fox ha deciso di rimuovere i cartelloni scusandosi.

Polemica eccessiva, buonismo, pubblicità? Mi piacerebbe pensare che sia così, ma no, con quello che ancora succede, io proprio non me la sento di accantonarlo così facilmente. E forse non dovrebbe farlo nessuno. O, almeno, forse bisognerebbe porsi un po’ di più il dubbio.

Aries

Finché potrò continuerò ad osservare. Finché osserverò continuerò ad imparare. Finché imparerò continuerò a crescere. Finché crescerò continuerò a vivere.

Potrebbero interessarti anche...

4 risposte

  1. La Strega ha detto:

    Ovviamente (come ben sai) concordo su tutti i tuoi ragionamenti, il mio commento è solo di apprezzamento a questo tuo post, perché mi ha dato spunto per una riflessione di stampo diverso: quanto la pubblicità deve, a questo punto, essere “responsabilizzata”? Ovvero, quanto dovrebbe tener conto del cattivo esempio che, in questo caso, un cartellone come quello di Apocalisse che strangola Mystica fornisce agli omuncoli anormali che purtroppo circolano ancora su questa terra?
    Vai di nuovi post? 😉

    • Aries ha detto:

      Mi viene in mente una pubblicità di non molto tempo fa di Dolce & Gabbana, dove lo stupro era ben più che intuibile. La responsabilizzazione dovrebbe essere una base fondamentale, soprattutto quando non si parla di altro che di commercializzazione di un prodotto.

  2. Luca ha detto:

    Che riflessioni illuminanti, la domanda è: non è che la malizia sta negli occhi di chi guarda? Se ci fosse stato un ragazzo più o meno giovane la polemica si sarebbe sollevata? Davvero siamo convinti che eliminare le immagini che rappresentano qualsiasi atto di violenza (anche sulle donne) risolva i problemi di violenza effettiva (fisica e verbale verso il prossimo) nel mondo?

    Io in quell’immagine non vedo un uomo che usa violenza ad una donna, ma un mutante che usa violenza ad un altro mutante: in parole povere? Un antagonista che minaccia uno dei protagonisti di una narrazione.

    “La McGowan non ha attaccato la scena del film, ma ha esplicitamente detto che l’immagine, così decontestualizzata, è pericolosa perché porta avanti un concetto di normalità applicato alla violenza sulle donne.”
    Esattamente vorrei sapere cosa faccia pensare che una sola immagine come questa porti avanti il concetto di normalità applicato ala violenza sulle donne. L’unico concetto di normalità applicato, trito e ritrito, che io vedo è di supereroi che si prendono a mazzate all’interno di film dalla trama o terribilmente banale o confusionaria.

    Ora, l’immagine NON è decontestualizzata: sul cartellone troneggia la scritta del titolo del film che oltretutto riporta il nome altisonante del nemico che DEVE comunicare estrema potenza distruttrice: il fatto che sia stata scelta una donna come rivale protagonista di questa immagine, seppur che stia perdendo, dovrebbe far INORGOGLIRE le femministe, che vedono le donne sia vittime eppure fortissime. Ok, essere forti significa anche essere in svantaggio in certi frangenti, proprio come quello illustrato nel cartellone. Se avessero messo un giovane mutante/supereroe al posto di Mystica, la sola polemica che avrebbe fatto una femminista sarebbe stata: “perchè non avete inserito una donna nello scontro? Sempre i soliti maschilisti egocentrici!”

    Francamente questa storia del vedere il sopruso in OGNI cosa comincia ad essere una paranoia che diventa deleteria per una causa che invece ha il suo innegabile valore: la difesa delle donne e di chiunque dalla violenza.

    • Aries ha detto:

      Caro Luca, vorrei ringraziarti.
      Il tuo commento, toni non sempre pacatissimi inclusi, mi aiuta a esemplificare più di tante mie citazioni le esatte obiezioni lette in rete.
      Grazie mille.
      Stavo per risponderti ulteriormente, ma mi rendo conto che comunque sia io ripeterei i concetti già espressi e tu, ne sono certo, faresti lo stesso.
      Mi sento solo di tranquillizzarti: non è mia intenzione essere illuminante; tendo, però, a farmi domande di cui non do per scontata la risposta. A volte avrò ragione, altre no, ma meglio porsi dubbi, non credi?
      Have a nice day.

Lascia un commento

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

Consenso ai cookie GDPR con Real Cookie Banner