Grigio

E poi una goccia ti mette di fronte al fatto che per quanto tu possa essere empatico e intuitivo, ci sono cose che non sai e non puoi sapere e che trarre conclusioni in queste condizioni è sbagliato e dannoso.

E partendo da lì, ampliando il discorso su altri aspetti, ragioni anche che, alla fine, il concetto di non poter cavar sangue da una rapa è pur sempre valido.

Se qualcuno non dà quello che ti aspetti di chi è colpa? Sua perché non lo dà o tua perché te lo aspetti? O di entrambi? O di nessuno?

Se una persona non è in grado di essere l’amico o l’amica che ti aspetteresti gliene puoi fare una colpa?

L’istinto direbbe di sì e le mie reazioni sono sempre state portate in quella direzione: delusioni, amarezza, rotture.
Tutto legittimo, verrebbe da pensare, ma poi alla fine chi ci sta male?
Chi ci rimette?

Quindi forse bisognerebbe non aspettarsi nulla, ma gioire di quanto arriva quando arriva: sarebbe sicuramente un modo più sereno di vivere. Più in pace. Più rassicurante.

Eppure una parte di me si chiede se non sia giusto, quando si hanno legami con le persone, aspettarsi un flusso di attenzioni ed emozioni paragonabile.
Non è normale?
Non è il minimo indispensabile?

O forse quello che parla è il ragazzino che c’era sempre perché era il modo che conosceva per farsi vedere, per farsi apprezzare, per elemosinare (non uso la parola a caso) un po’ d’amore?

Dov’è la posizione “corretta”?

Nelle aspettative facilmente disilluse?
Nella disillusione pronta a farsi stupire?

Probabilmente in una via di mezzo, ma quale?

Non lo so.

Quello che so è che dopo mesi di amarezze per delusioni ricevute e di stupore per, invece, meravigliosi gesti inaspettati, mi sto rimettendo in discussione.

E questa è forse l’unica mia vera costante.

Rimettermi in discussione.

E ricordare a me stesso quello che ripeto sempre agli altri: che tra bianco e nero, le sfumature di grigio sono infinite.

Aries

Finché potrò continuerò ad osservare. Finché osserverò continuerò ad imparare. Finché imparerò continuerò a crescere. Finché crescerò continuerò a vivere.

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2 risposte

  1. Giovanna ha detto:

    Io che sono stata come il bambino di cui parli posso dirti che solo il tempo guarisce le ferite dell’infanzia, il tempo e tanto affetto che come il miele lenisce le ferite.
    Il futuro si costruisce giorno per giorno e farlo con chi ti è vicino e ti comprende e ti sostiene ti fa sentire parte di una famiglia che diventa Casa.
    Spero di poter trovare come te che hai la tua Miss Sauron un amico così presente..
    Tra il bianco e il nero esistono tutti i colori dell’arcobaleno ed è solo la Luce a farceli vedere.
    Un abbraccio di cuore.

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