353. Ancora
Niente risposte.
Non oggi.
Domani.
Forse.
Perché io, di certezze, non ne ho proprio più.
Una giornata a tenermi impegnato.
A guidare, guardare il cellulare, andare a visitare i miei genitori in due cimiteri diversi, guardare il cellulare, mangiare focaccia straunta, guardare il cellulare, comprare colomba scontata, guardare telefilm, guardare il cellulare.
Rispondere a chi chiede news che ne so quanto loro (ed essere grato che ci sia chi chiede news).
Smadonnare al ricordo di un cazzo di messaggio arrivato alle 5.27 del mattino l’unico giorno in cui mi sono scordato di togliere la suoneria.
Bisogno di svuotare la testa.
Aspettare.
Ancora.
Aspettare.
Limbo.
Inferno.
Sa il cazzo.
Aspettare.
Ancora.