324. Dovere
Può capitare anche che arrivi una giornata che, per una somma di coincidenze, risulta vuota.
Specifiche non ancora arrivate, un paio di richieste non urgenti e, soprattutto, è il primo marzo e quindi non c'è quel patema da fatturazione di fine mese che ogni professionista conosce fin troppo bene.
Cosa fare in una giornata così?
A parte l'impegno di due corrieri (dei quali uno porta con sé le mie speranze di salvarmi una volta per tutte il culo), la si può riempire come si vuole.
Un po' di spesa, sì, che alcune cose servono, e poi?
La prima idea è di fare una pedalata in cyclette per smaltire un po' di nervoso: devono passare i corrieri, non posso uscire di casa.
Ma poi esce il sole.
E i corrieri arrivano entrambi prima del previsto.
Che camminata sia.
Maniche corte, pantaloncini, che tanto camminando ci si scalda e via.
Un'ora a camminare.
Poco meno di sei km.
Musica nelle orecchie e nient'altro.
E serve, altroché se serve.
Serve tanto che a un certo punto mi pongo la questione di cosa fare nel pomeriggio: l'idea era lavorare un po' al mio sito, ma davvero voglio stare al pc anche in un giorno in cui non sono obbligato?
Anche no.
Quindi mi mangio un'insalata, appendo le due cornici arrivatemi oggi e, semplicemente, mi rilasso.
E mi costringo a non sentirmi in colpa, perché capita anche questo: sentirsi in colpa perché in un giorno lavorativo si sta respirando.
Già la mattina mi ero reso conto che qualcosa non andava: se sei a fare colazione sapendo che non hai nulla da fare eppure senti la spinta a sbrigarti, vuol dire che qualcosa non va, vuol dire che l'esasperazione ti sta entrando dentro, che non è più effetto di cause esterna ma vive di vita propria.
Quindi no.
Fermo.
A godere un po' di lettura.
A rispondere a un paio di mail dicendo che me ne occuperò domani.
A cercare di scordare le paure che viaggiano con quel corriere.
A tenere Zen sul divano con me per sfruttare il più possibile quel poco tempo che ci rimane.
Fermo.
Un piacere?
Sì, certo.
Ma anzitutto un dovere nei miei confronti.
Il primo dovere da non scordarmi mai.
Le passseggiate sono un toccasana per smaltire lo stress…io e il Ferrari tutte le sere 45 minuti di passeggiata attorno al paese e,quando capita che non riusciamo a farla, a me manca, sento che mi manca quella tranquillità che provo dopo
Eh già