315. Mille e una libreria

Sono tanti i modi in cui si possono notare le differenze tra un paese e un altro: cibo, servizi pubblici, mezzi di trasporto, eventi culturali, accoglienza, diritti riconosciuti.

Uno di quelli, forse, più sottovalutati sono le librerie.

Non posso dire di aver visitato chissà quante nazioni, ma qualcuno la conosco meglio di altre e le differenze sono lampanti e, penso, significative.

In Italia penso la situazione sia nota un po' a tutti: accanto a catene come Feltrinelli e Mondadori in cui la struttura è molto standardizzata e il catalogo la segue ci sono realtà più piccole che faticano a tenere il passo. L'impressione è quella di avere due visioni che si contrastano e nessuna corrisponde, a dirla tutta, alla realtà: da una parte c'è il libro considerato come una qualunque merce, quasi da vendere un tot al chilo, con commessi a volte competenti, ma altre veramente desolanti, dall'altra abbiamo una situazione quasi snob, con poca attenzione alle innovazioni, al nuovo che avanza, che si barrica nel cercare di sfruttare fino all'osso il proprio ristretto parco clienti senza farsi appetibile per nessuno veramente nuovo.

Ovviamente ho semplificato molto, ma penso che l'immagine sia chiara.

Secondo scenario: New York.

Il mio amore spassionato per Barnes & Noble è stato declamato più e più volte; il motivo è presto detto: nonostante B&N rientri a tutti gli effetti nella categoria delle nostre Feltrinelli & co., la sensazione è di avere a che fare con qualcosa che i libri li propone ancora come tali. Il catalogo delle B&N è impressionante e, pur seguendo le mode per quanto riguarda le proposte “del momento”, non capita mai di veder diminuire le dimensioni degli scaffali tematici nei periodi in cui alcuni argomenti sono meno trainanti.

Per capirci con qualcosa che mi tocca da vicino: il reparto fantascienza in Feltrinelli o Mondadori tende a restringersi sempre più a favore, periodicamente, di Horror o Fantasy o altro genere “di moda”.

Da B&N gli scaffali relativi sono sempre enormi e fornitissimi (ovviamente compatibilmente con le dimensioni della libreria: quella di Union Square rimane incredibile) e la moda si segue su tavolini o scaffali appositi.

Oltretutto c'è sempre una spinta verso la riscoperta di libri più o meno classici, magari con edizioni simil-lusso create appositamente: può sembrare un modo per spennare gli appassionati e in parte lo è, ma è anche un modo per attirare l'attenzione e far espandere gli interessi.

E mi sono fermato a B&N, senza citare librerie specializzate o una meraviglia come Strand Book Store, con le loro (dice lo slogan) 18 miglia di libri nuovi e usati. E, fidatevi, non faccio fatica a credere che siano reali.

Terzo scenario: Londra.

Se dovessi cercare un equivalente di B&N penserei a Waterstone, anche se i numeri sono molto diversi. Inoltre Waterstone non ha, a mio vedere, lo stesso appeal e lo stesso catalogo di B&N, ponendosi in una sorta di via di mezzo tra B&N e Feltrinelli, se vogliamo.

Ma a Londra non c'è poi così bisogno di un B&N, probabilmente.

Un po' perché da un lato c'è un'altra catena come Foyles che ha da poco aperto una libreria enorme in Charing Cross Street, dalla struttura estremamente moderna e un catalogo invidiabile.

Cinque piani ariosi, con tanti punti per sedersi e una bella scelta di edizioni moderne o più ricercate.

Dall'altro lato ci sono librerie con origini antiche, come Hatchard's, che fanno respirare l'aria delle librerie di una volta: moquette, mobili in legno pesante, luci non invadente, suoni ovattati.

Uno potrebbe pensare a qualcosa di perso nel tempo, eppure Hatchard's è assolutamente al passo coi tempi, con proposte stuzzicanti ai propri clienti (recentemente hanno fatto l'elezione del loro libro preferito, con tanto di eliminazioni, semifinali e scaffali dedicati di volta in volta), sezioni riservate a prime edizioni anche autografate e un catalogo che magari non sarà esteso come quello di Foyles, ma che di certo non manca di lasciare soddisfatti.

E anche qui, ovviamente, si sprecano le piccole librerie più o meno specializzate con un proprio giro e un proprio pubblico.

Quello che B&N e New York, in sostanza, cercano di ricreare a volte in modo fittizio (ma riuscito), a Londra è naturale e immediato e, soprattutto, non viene perso.

La storia, la cultura, la tradizione sono punti di forza delle librerie più belle, senza per questo transennarsi dietro posizioni snob che stanno uccidendo le librerie indipendenti italiane (sorvolando sull'assurda promozione di cui parlavo qualche giorno fa).

Innegabile, da aggiungere in chiusura, il contributo dato dagli editori e, certamente, dai prezzi.

Gli scaffali delle librerie New Yorkesi e londinesi sono pieni di edizioni diverse dello stesso libro, dalle più ricercate e di fascia alta alle ipereconomiche: le copertine e la grafica sono studiate per attirare l'attenzione di un pubblico diverso a seconda dell'edizione e possono variare dalle simil-antiche in hardback alle più sgargianti in paperback; i prezzi, però, sono in linea di massima più bassi, spesso anche di molto, tranne nel caso di edizioni veramente speciali. A New York, però, Miss Sauron potè comprare un'edizione rilegata del Grey's Anatomy a 20$, cosa impensabile in Italia per un testo di uguale target e importanza.

A Londra, nel reparto fantascienza (sempre per fare un esempio), esistono collane che propongono i libri più importanti e che non si fermano ad Asimov o Dick, ma propongono Ursula LeGuinn, Douglas Adams, Vonnegut e molti altri, creando un percorso di lettura valido e assolutamente non banale.

Ecco perché, per quanto possa essere piacevole per un lettore appassionato girare in una qualunque libreria italiana, l'esperienza di muoversi nei corrispettivi luoghi di New York e Londra diventa quasi mistica: esperienza che si arricchisce poi grazie alle differenze tra i singoli posti.

Foyles per vivere nel mondo moderno e spulciare tante edizioni differenti, Hatchards per sentire di viver nella storia senza perdere contatto con ciò che vogliamo leggere oggi, Barnes & Nobles per godere di un catalogo contrastabile solo da Amazon, Strand per farsi sopraffare dalla quantità di libri usati in decine di edizioni diverse.

Poi stupitevi se all'estero non riusciamo a star fuori da una libreria.

Aries

Finché potrò continuerò ad osservare. Finché osserverò continuerò ad imparare. Finché imparerò continuerò a crescere. Finché crescerò continuerò a vivere.

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2 risposte

  1. ziacris1 ha detto:

    questo post è affascinanate…sto leggendo per recuperare giorni devastanti

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